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Il telescopio spaziale Hubble alle frontiere dell’Universo

14/09/2010
Il telescopio spaziale Hubble alle frontiere dell’UniversoApre a Venezia la mostra Il telescopio spaziale Hubble alle frontiere dell’Universo, dedicata a uno dei progetti scientifici più ambiziosi mai realizzati, frutto di una stretta collaborazione internazionale tra la NASA e l’ESA.



La mostra, che si terrà dal 16 settembre al 15 ottobre 2010 presso l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, celebra il ventennale del lancio del telescopio spaziale, la costruttiva collaborazione tra la NASA e l’ESA a questo storico progetto e i risultati ottenuti, che sono stati di enorme impatto sullo sviluppo della conoscenza astronomica e più in generale sulla società.

Hubble, infatti, non ha solamente cambiato la nostra conoscenza dell’Universo, ha cambiato il modo di fare scienza. Ha portato l’Universo nelle nostre case, ha ispirato e continua a ispirare molti di noi, fino a poterlo definire “il telescopio della gente”, facendo dell’astronomia, una scienza prima riservata a pochi, una risorsa disponibile a tutti.

La mostra presenta una selezione di immagini astronomiche di grande formato e di straordinaria nitidezza scattate da Hubble dalla sua orbita al di sopra dell’atmosfera e descrive il lavoro degli astronauti durante le missioni di manutenzione, con foto e campioni della strumentazione usata durante l’ultima missione dello Shuttle, nel maggio del 2009.

Le sezioni della mostra

- Le stelle nascono, vivono e muoiono, con immagini che descrivono il ciclo vitale delle stelle dalla nascita fino alle fasi finali della loro evoluzione.

- Stelle in formazione e pianeti, dove si mostrano alcune regioni di cielo in cui si formano stelle e le immagini di Giove e Saturno, osservati da Hubble nella luce visibile.

- La morte delle stelle, con immagini dello spettacolare fenomeno delle nebulose planetarie che si formano grazie a enormi quantità di materia espulse dalle stelle nelle fasi finali della loro vita.

- Dalle stelle alle galassie, un viaggio oltre il Sistema Solare verso i confini dell’Universo.

- La macchina: il telescopio spaziale Hubble, ricco di dettagli tecnici con un grande frammento di pannello solare montato su Hubble all’inizio della missione e dove è visibile l’impatto di micrometeoriti incontrati durante la permanenza in orbita.

- Gli strumenti, con pannelli che presentano alcuni degli strumenti usati dagli astronauti nell’ultima missione di manutenzione.

- Ai limiti dell’Universo, dove le immagini riguardano gli oggetti più lontani osservati da Hubble. Tra le immagini, quella dell’Hubble Ultra Deep Field, la più profonda mai ottenuta, nel visibile, da un telescopio.

Sulla facciata di palazzo Franchetti gli spettri dell’universo primordiale

Durante la mostra, la facciata di Palazzo Franchetti sarà illuminata da una luce laser verde che illustrerà, in modo astratto, le informazioni che Hubble ha raccolto dall’universo primordiale.

Queste proiezioni, ideate e realizzate dall’artista Tedesco Tim Otto Roth, saranno effettuate tutte le sere e saranno ben visibili dal Ponte dell’Accademia e dal Canal Grande.

Dal tramonto, per un paio d’ore, verranno proiettati sulla facciata gli spettri (i segnali luminosi decomposti nelle varie lunghezze d’onda) di galassie lontane, raccolte da uno degli strumenti installati su Hubble, la Advanced Camera for Surveys. In parallelo, immagini stilizzate delle galassie più lontane verranno proiettate sul prato.

Questi dati, mostrati a Venezia in anteprima assoluta, rappresentano i confini estremi della nostra conoscenza dell’Universo lontano.

Mostra

Il telescopio spaziale Hubble alle frontiere dell’Universo

Venezia, 16 settembre – 15 ottobre 2010

Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti

Palazzo Loredan, Campo Santo Stefano



organizzata da

Space Telescope - European Coordinating Facility (ST-ECF)

Space Telescope Science Institute (STScI)

Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti

con il patrocinio di

European Space Agency (ESA)

National Aeronautics and Space Administration (NASA)

Comune di Venezia



IL TELESCOPIO SPAZIALE HUBBLE

Chiamato così in omaggio al famoso astronomo Edwin Hubble (1889-1953) – scopritore della scoperta dell’espansione dell’Universo – il telescopio spaziale è stato il frutto di una stretta collaborazione internazionale tra la NASA e l’ESA. Messo in orbita nel 1990 da una navetta Shuttle, Hubble è un telescopio con uno specchio di 2,4 metri di diametro. La sua posizione, al di sopra dell’atmosfera, permette di osservare l’Universo a lunghezze d’onda non accessibili dalla superficie del nostro pianeta, come l’ultravioletto. Essa permette inoltre di ottenere immagini di una nitidezza impressionante, liberandoci dal tipico “scintillio” che le stelle mostrano per effetto della turbolenza atmosferica. Questo fenomeno è ben noto a tutti coloro che contemplano il cielo stellato in una notte serena e trasparente ed è una severa limitazione alle osservazioni astronomiche da terra.

Progettato negli anni settanta, Hubble aveva obbiettivi estremamente ambiziosi. Il primo della serie dei “Grandi Osservatori” spaziali della NASA, Hubble fu costruito per capire le leggi dell’espansione dell’Universo, per osservare e studiare le galassie più lontane, per scoprire la presenza di altri pianeti al di fuori del nostro Sistema Solare.

Fin dall’inizio Hubble fu concepito per essere riparato in orbita. Tutti i sistemi sono accessibili, costruiti con l’idea che, in un qualche futuro, astronauti avrebbero potuto lavorare su Hubble, cambiando strumenti, riparando guasti e sostituendo componenti. Hubble era la prima missione spaziale ideata e costruita per essere mantenuta in situ, a 575 km dalla superficie terrestre, per almeno dieci anni. Diverse maniglie erano state collocate lungo il telescopio per permettere agli astronauti una presa facile. I vari strumenti erano modulari ed estraibili. Un sistema di portelloni avrebbe dato agli astronauti facile accesso alle viscere del telescopio e agli strumenti ivi alloggiati.

Infatti, 5 missioni Shuttle sono state programmate ed eseguite. Ogni volta gli astronauti hanno rimosso strumenti obsoleti o guasti, sostituito computer e giroscopi, installato nuovi strumenti, lasciando un telescopio spaziale nuovo, sempre più potente e tecnologicamente sempre più avanzato.

Le scoperte del telescopio spaziale Hubble hanno profondamente cambiato la nostra visione dell’Universo, che non solo è in espansione, ma sta addirittura accelerando. Una forza repulsiva di natura ignota, l’energia oscura, è responsabile di questo moto accelerato. Hubble ha fotografato pianeti orbitanti intorno a stelle vicine ed ha dimostrato che i pianeti extrasolari possono avere un’atmosfera, proprio come la Terra, riconoscendovi elementi noti, come l’acqua e il metano. Hubble ha allargato la frontiera dell’Universo conosciuto, osservando galassie nate solo 600 milioni di anni dopo il Big Bang. Ha continuato a produrre immagini stupende che sono diventate parte della nostra vita quotidiana, mostrandoci, con una grande ricchezza di dettagli, che l’Universo è stupendo ma anche estremamente complesso.

Un’ultima missione di manutenzione ha avuto luogo nel maggio del 2009. Alcuni nuovi strumenti sono stati installati e i computer obsoleti sono stati sostituiti. Due strumenti, che si erano recentemente guastati, sono stati riparati durante una serie di passeggiate spaziali di una complessità tale da tenere gli astronomi - e il pubblico - inchiodati agli schermi per cinque interminabili giorni. Il risultato è che Hubble adesso è un osservatorio rinnovato, più potente che mai. Secondo le aspettative, dopo quest’ultima visita, Hubble sarà in grado di funzionare al meglio per altri sei-sette anni ancora.

in allegato:

Il telescopio Hubble

Immagine_logo della mostra

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