Programma UE Marie Curie 2011: per i ricercatori 772 milioni
La Commissaria europea Androulla Vassiliou, responsabile per l'istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, ha affermato: "L'investimento dell'UE nell'istruzione superiore e nella ricerca è essenziale poiché aiuta l'Europa a competere sulla scena globale. Il numero elevato di candidature per le nostre borse Marie Curie evidenzia l'importanza che la comunità dei ricercatori attribuisce al programma e all'esperienza internazionale che esso offre".
Più di 15 000 ricercatori hanno ricevuto borse individuali Marie Curie a partire dal loro lancio nel 1990 (http://ec.europa.eu/research/mariecurieactions/). Possono fare richiesta di una borsa i ricercatori con diploma di dottorato o con un'esperienza di ricerca almeno quadriennale. È disponibile un aiuto per i ricercatori che si spostano all'interno dell'Europa o anche in altre parti del mondo. Le borse sono anche aperte ai ricercatori di punta di paesi extra UE che intendono condurre ricerche in Europa.
Le richieste vengono valutate in base alla qualità scientifica del progetto e sulle sue probabili ripercussioni per la competitività europea nonché sull'eccellenza dell'istituto ospitante e del ricercatore. I risultati dell'attuale tornata di selezione saranno resi noti entro fine anno. I borsisti Marie Curie ricevono contratti di assunzione per una durata massima di tre anni nonché una copertura assicurativa e pensionistica completa. Nell'importo delle borse è compreso anche un contributo per i costi della ricerca e della formazione.
Oltre alle borse individuali le azioni Marie Curie sostengono anche i dottorandi, i partenariati tra il mondo accademico e l'industria, gli scambi brevi e il reinserimento dei ricercatori che rientrano dall'estero. Le borse fanno parte del programma "Persone" nell'ambito del Settimo programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico dell'UE, che dispone di un totale di circa 50 miliardi di euro per il periodo 2007-2013.
Un ulteriore supporto europeo ai ricercatori è dato dal progetto EGI (European Grid Infrastructure), che per i prossimi quattro anni ammonta a 25 milioni di euro. EGI, la più grande infrastruttura di calcolo collaborativo per l'e-Science mai creata finora, permetterà a team di ricercatori geograficamente distanti di lavorare ad un problema come se si trovassero nello stesso laboratorio. Il potenziamento dei centri di ricerca come EGI rientra nel quadro dell'Agenda digitale europea, la strategia messa a punto dalla Commissione per massimizzare il potenziale sociale ed economico offerto dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.