Dal veneziano, una proposta per prevenire le contraffazioni
Il raggruppamento di imprese RFId Soluzioni ha nella veneziana Novarex, con sede a Martellago, la propria capofila.
Il progetto è assai semplice: un bollino non più grande di un’unghia può ‘dialogare’ via radiofrequenza con un lettore e può di volta in volta essere aggiornato. Il principio è lo stesso del telepass o del sistema imob presente sui mezzi di trasporto in alcune città italiane (ad esempio, sugli autobus ed i vaporetti A.C.T.V. a Venezia).
A ciò, l'etichetta RFId può aggiungere informazioni sulla fabbricazione, i passaggi commerciali, le garanzie per il consumatore; il tutto in modo assolutamente non duplicabile: ogni bollino ha una sua identità univoca e due prodotti non potranno mai più essere uguali tra loro.
Due gli esempi di applicazione RFId presentati, come esempio: i vini Ornellaia in Toscana ed il prosciutto di San Daniele. L’insieme di aziende RFId Soluzioni (Novarex, etichettificio; Ase, produttore e distributore di sistemi di identificazione automatica; Softwork, focalizzata sul puro hardware RFId; Newtone, elaborazione di sistemi informatici e dei processi alle applicazioni mobili per palmari) studia soluzioni su misura: scegliendo la strada della connessione ad un unico database centralizzato oppure integrando i dati del bollino anche ad altri processi, quali quelli connessi allo stoccaggio od alla logistica dei prodotti.
Lotta alla contraffazione quindi, ma anche una garanzia assoluta per i consumatori: il tag (questo il nome del bollino) può contenere una considerevole mole di dati sulla fase di produzione, ma anche conservarli per le successive fasi di manutenzione (come lavare quel capo di abbigliamento, ad esempio). Leggere questi dati diventerà sempre più facile, anche in casa: già oggi i lettori hanno un costo accessibile, ma entro breve questa funzione sarà integrata nei più comuni telefonini (in Giappone è già realtà).
La conclusione è facile: prevenire la contraffazione si può. Basta volerlo...