Turismo sostenibile e città d’arte
Visto il tema di questo Expo Shanghai “Better city, in better life” , non si poteva che organizzare nell’Auditorium del padiglione Italia, in collaborazione con il Comitato Expo Venezia, l’Agenzia nazionale del Turismo, Mae Regioni-Cina, un convegno su TURISMO SOSTENIBILE E CITTA’ D’ARTE, per rappresentare la sua storia, con opere esposte nella sua bella piazza che spaziano dalla basilica palladiana, agli abiti dei grandi sarti, dai quadri del Canaletto allo spazio gioco per i bimbi orfani della città di Shanghai. Al seminario sono intervenuti, il presidente del Comitato Expo Venezia, Laura Fincato, il direttore generale dell’Enit, Paolo Rubini, il viceministro of the Shanghai’s Peopole Association,Chen YiXi, il direttore del Coses Venezia, Isabella Scaramuzza e rappresentanti di città e regioni d’arte sia italiani che cinesi.
L’idea è quella di trovare buone pratiche capaci di identificare linee guida condivise per il futuro, a livello globale, facendo leva sulla indiscussa primizia italiana e veneziana nel campo delle eredità artistiche e culturali legate alla dimensione urbana. Così accanto al turismo sostenibile , è emerso il bisogno di selezionare delle “buone pratiche” condivise che rafforzino il patrimonio ereditato, il sistema culturale e, nel complesso, una migliore vivibilità urbana. L’esperienza Venezia è uno dei casi che più hanno destato interesse. Dall’incontro è emerso come bisogna intervenire anche dal punto di vista della mediazione culturale sul viaggiatore cinese.
“Venezia, per rispondere alla sempre più crescente richieste da parte dei visitatori che arrivano in città e per offrire un turismo sempre più sostenibile- ha spiegato Giovanni Santoro, del Coses- ha creato una piattaforma\venice-connected-per offrire un approccio innovativo ai 20 milioni di turisti che ogni anno visitano Venezia, innalzando il livello qualitativo dei servizi e dell’esperienza complessiva attraverso la prenotazione on-line, in modo semplice e conveniente, di alcuni componenti della vacanza. Dopo l’intervento della Regione Puglia i rappresentanti delle città di Hangzhou e Suzhou hanno illustrato le problematiche nel gestire flussi turistici di 60, la prima, 50 milioni la seconda, e quello che è stato fatto, trattandosi di città relativamente piccole, dove le aree industriali sono state costruite o trasferite in zone periferiche per mantenere inalterati i centri storici antichi.
“Alle due città d’acqua, Hangzhou e Suzhou, ci legano problemi comuni- ha concluso i lavori la presidente del Comitato Expo Laura Fincato- che possono essere studiati , adattandoli ovviamente ai numeri, se per noi 20 milioni di visitatori è quasi un numero limite, 60 milioni è un numero inavvicinabile, ma ci fa comprendere come ci si dovrà confrontare con turismi diversi quando i cinesi saranno pronti a venire a visitare l’Europa e dunque l’Italia e Venezia. Già oggi- ha ricordato la Fincato- dobbiamo coniugare esigenze diverse: quelle del visitatore rispetto a chi vive nella città , usando ad esempio gli stessi mezzi pubblici, dobbiamo prepararci a gestire altri flussi. Ed il convegno di oggi – che non ha una conclusione, ma è servito a mettere insieme problematiche diverse, ma allo stesso tempo similari- ha chiuso i lavori il presidente del Comitato, augurandosi che – il desiderio di conoscenza reciproca, emerso quest’oggi , ma che parte da lontano, possa contribuire a concorrere nella crescita di un turismo che si sviluppi in modo intelligente ed armonico con il territorio che lo circonda. Questo è l’impegno che abbiamo e dobbiamo prendere tutti noi”.
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