Come è stato utilizzato il bilancio UE nel 2009?
Sul totale, 44 miliardi di euro di investimenti sono andati a favore di crescita e competitività. Nel 2009, l'UE ha speso 6,3 miliardi di euro nel contesto del 7° programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico. Con i fondi dell'Unione europea sono stati finanziati più di 1 000 progetti di ricerca svolti in cooperazione, per esempio il progetto Fuel-Path di produzione efficiente di biocombustibili. Scopo del progetto è scoprire come si possa migliorare la produzione di biocombustibili e contribuire a garantire che entro il 2020 almeno il 14% del mix energetico dell'Unione europea sia costituito da bioenergia.
Nel quadro del programma Competitività e innovazione, oltre 34.000 piccole e medie imprese hanno beneficiato di fondi UE, che hanno permesso di raccogliere prestiti per 2,9 miliardi di euro, a fronte di un finanziamento UE di 295 milioni di euro. Si calcola che tra il 2007 e il 2008 i finanziamenti UE abbiano contribuito a creare o salvare più di 200 000 posti di lavoro. Inoltre, il programma Erasmus, al quale hanno aderito 4.000 università, ha finanziato oltre 300.000 borse di mobilità. La quota del bilancio destinata alla politica di coesione regionale è rimasta elevata. I pagamenti hanno raggiunto i 25,5 miliardi di euro, oltre il doppio del 2008 (11,5 miliardi di euro).
Più del 30% del bilancio 2009 è stato destinato al rilancio dell'economia e alla crescita, sostiene Janusz Lewandowski, il commissario UE responsabile del bilancio. Grazie all'effetto leva, ogni euro investito nelle nostre regioni può generare da due a tre volte di più. È proprio a questo livello che il bilancio UE fa la differenza sul campo.
Più di 40 miliardi di euro sono stati assegnati alle zone rurali, con più di 100.000 giovani coinvolti in scambi e progetti. Dopo anni di aumento, il reddito degli agricoltori dell'UE ha subito una contrazione a causa del cambiamento delle condizioni del mercato. Il bilancio dell'UE sostiene gli agricoltori destinando loro di più di 40 miliardi di euro in aiuti diretti e interventi sul mercato, che corrispondono a quasi la metà delle entrate della categoria.
Il bilancio dell'UE si concentra sempre di più sul potenziamento e la protezione dei diritti e delle opportunità dei cittadini dell'UE. Nel 2009, 110.000 giovani hanno partecipato a scambi e progetti. L'UE è inoltre intervenuta a favore di cinque Stati membri che avevano bisogno di attrezzature antincendio ed ha inoltre fornito alla Bulgaria medicinali antivirali. Dal fondo di solidarietà sono stati stanziati 623 milioni di euro per attenuare gli effetti di catastrofi naturali, soprattutto dopo il terremoto che ha colpito l'Abruzzo.
Nel 2009, l'UE è stata il secondo più importante donatore mondiale di aiuti allo sviluppo, con impegni per 12 miliardi di euro destinati a circa 140 paesi in via di sviluppo. Per aiutare i paesi più poveri del mondo ad affrontare la triplice crisi - economica, alimentare ed ambientale – sono stati approntati strumenti specifici. Più di 150 milioni di persone in 70 paesi hanno beneficiato degli aiuti umanitari e dell'assistenza alimentare dell'UE. Inoltre, nel quadro della politica estera e di sicurezza comune, l'UE ha gestito 10 missioni in altrettante zone calde del mondo, per esempio in Kosovo, Caucaso meridionale, Afghanistan, Medio Oriente e Africa. Uno dei principali beneficiari degli aiuti esterni è il Sudan (115 milioni di euro). Dell'assistenza alimentare hanno beneficiato 3,6 milioni di persone nel Darfur e 436 000 nel Sudan meridionale, mentre oltre 5 milioni di persone hanno ricevuto assistenza sanitaria. Gli interventi relativi alle reti idriche e fognarie e alla promozione dell'igiene hanno interessato 1,3 milioni di persone.
I costi amministrativi sostenuti da tutte le istituzioni sono stati pari a 7,4 miliardi di euro, ovvero al 6,5% delle spese totali, una percentuale simile a quella del 2008 (6,2%). Nel 2009, così come nel 2010, la Commissione ha mantenuto la promessa di non chiedere nuovi posti negli anni futuri.
Il 70% circa del bilancio dell'UE viene finanziato dai bilanci degli Stati membri, in base ai rispettivi redditi nazionali lordi. I finanziamenti derivanti dall'IVA, che continuano a diminuire anno dopo anno, hanno rappresentato meno dell'11% nel 2009. Nello stesso esercizio, le risorse proprie tradizionali (derivanti soprattutto dai dazi doganali) hanno rappresentato poco più del 12%. Il restante 7,5% è rappresentato dall'eccedenza dell'esercizio precedente e da altre entrate.