Tasse portuali e aiuti a industria navale in esame alla UE
Un regolamento del 1986 ha liberalizzato il trasporto marittimo fra gli Stati membri dell'UE e quello tra loro e i paesi terzi. Non è possibile, secondo questa norma, applicare ai traffici interni all'UE tasse portuali superiori a quelle applicate ai trasporti nazionali, e nemmeno applicare tasse portuali maggiorate alle navi in provenienza o dirette verso porti extraeuropei, salvo casi motivati di interesse pubblico.
In Italia le tasse portuali per le navi da carico sono fissate da un decreto del 2009, che per i traffici all'interno dell'Unione prevede tasse superiori a quelle applicate ai trasporti nazionali. Anche se di fatto tali tasse maggiorate non sono applicate, il decreto è in conflitto con la normativa europea: manca quindi la certezza del diritto per gli operatori. Sono invece effettivamente applicate tasse maggiorate ai traffici con i paesi non europei. Finora l'Italia non ha presentato alla Commissione alcuna motivazione specifica per queste misure.
Altre novità "europee" sono previste nel settore dell'industria navale. È stata appena lanciata una consultazione pubblica sulle norme sugli aiuti di Stato nella costruzione navale, per decidere se lasciarla invariata, modificarla o abrogarla. L'attuale disciplina, entrata in vigore nel 2004, scadrà alla fine del 2011. AL centro dell'esame le disposizioni specifiche per il settore sull'uso degli aiuti all'innovazione, l'agevolazione della chiusura in caso di capacità economicamente non sostenibili e la concessione di aiuti ai cantieri navali situati nelle regioni in ritardo di sviluppo.
"La costruzione navale è uno dei pochi settori ancora soggetti a un regime specifico di aiuti di Stato, in deroga alle disposizioni orizzontali applicabili agli altri settori", ha dichiarato il Vicepresidente e Commissario per la Concorrenza, Joaquín Almunia, che ha aggiunto: "la Commissione effettuerà una valutazione spassionata per misurare l'impatto dispiegato fino ad ora dalla disciplina sulla costruzione navale. In questo modo sarà possibile stabilire se sia giustificato mantenere disposizioni specifiche a salvaguardia della concorrenza e continuare a promuovere l'innovazione nel settore".
La consultazione pubblica vuole raccogliere le osservazioni delle autorità pubbliche e delle parti interessate: su questa base la Commissione deciderà se continuare ad applicare la disciplina, modificarla o lasciarla scadere nel 2011.
La questione è capire se il sostegno statale alla costruzione navale sia compatibile con il mercato interno europeo. Le disposizioni specifiche per il settore sono state concepite per riflettere alcune caratteristiche del mercato della costruzione navale, in cui si prevedono generalmente sovraccapacità di natura ciclica. SI può trattare di aiuti all'innovazione, gli aiuti a finalità regionale, gli aiuti per la chiusura, i crediti all'esportazione, gli aiuti allo sviluppo e gli aiuti a favore dell'occupazione.
Il testo della consultazione pubblica è disponibile al seguente indirizzo: http://ec.europa.eu/competition/consultations/2010_shipbuilding_framework/index.html.