Anita Desai -scrittrice indiana- protagonista a Dedica 2006
Sono molteplici e affascinanti gli aspetti culturali, ma anche umani che hanno portato l'Associazione Culturale Thesis - curatrice della rassegna - a rendere omaggio, per il 2006, a quella che Salman Rushdie ha definito una scrittrice che ha "un eccezionale talento per i ritratti d'ambiente, ed è impareggiabile nella capacità di descrivere le motivazioni dell'animo umano".
Una scrittrice nella quale "sembra vivere tutto il mondo". Madre tedesca, padre bengalese, studi in Gran Bretagna, Anita Desai vive e lavora parte dell'anno tra New York e il Messico e sa bene cosa significa vivere a contatto tra genti e culture diverse, osservare e cogliere le differenze senza per questo creare barriere o tranciare giudizi.
Il suo percorso di vita di orientale che vive prevalentemente in Occidente, quindi il suo modo di costruire il dialogo tra Oriente e Occidente è appunto uno dei motivi che rendono così interessante e affascinante scoprire il suo lavoro e la sua personalità .
Così come il suo raccontare con delicatezza attraverso una scrittura asciutta, essenziale, in modo semplice e diretto, ("la lingua è come il vetro - ama dire Anita Desai - dovrebbe essere trasparente per consentire di vedere cosa c'è dietro, per questo cerco di tenerla a un livello di estrema semplicità "), riuscendo, però, a scandagliare in profondità la psicologia dei suoi personaggi, ad analizzare in dettaglio i rapporti tra le persone ad esplorarne la condizione intima, presentandoci così i grandi temi dell'animo umano.
Consapevole delle contraddizioni del suo paese, indaga dall'interno questa realtà antica ma pure in divenire.
I protagonisti delle sue opere sono personaggi comuni, inseriti il più delle volte in una società e in una cultura dagli aspetti contradditori e complessi, una società in rapida evoluzione.
La scrittura di Anita Desai ha anche una straordinaria capacità evocativa di un mondo, diventa un viaggio "fisico", un modo di immergersi nelle atmosfere, nei luoghi, quasi a sentirne gli odori, il calore. La sua è anche un'India vista dagli occidentali, ancora attratti dalla fascinazione esotica e mistica e poco inclini a cogliere le trasformazioni, le miserie e le contraddizioni. Un'India dalle mille facce, affascinante e contradditoria, globalizzata e chiusa nelle tradizioni, l'India cosmopolita, ma anche timorosa di varcare i confini.
Altrettanto presente e determinante, in lei, è l'aspetto che le deriva dall'essere cresciuta "in mezzo a tre lingue". In casa con i suoi genitori parlava tedesco ("una lingua di famiglia, isola privata e segreta nel grande mare delle lingue indiane"), al di fuori della famiglia l'hindi e l'inglese imparato nella scuola missionaria della Vecchia Dehli, che poi è diventato la lingua della sua scrittura, nella quale sono però intrecciate insieme anche le altre due ("mi piace che si facciano sentire..."). Le sue storie si nutrono in modo profondissimo dello "spirito" del paese che le ospita. "Percepivo che ogni lingua ha il suo genius, il suo spirito e che la mia opera di scrittrice doveva rispecchiarlo, per quanto possibile".
NEL MARZO 2006 A PORDENONE LA DODICESIMA EDIZIONE DELLA RASSEGNA MONOGRAFICA ORGANIZZATA DALL' ASSOCIAZIONE CULTURALE THESIS.
DOPO PACO IGNACIO TAIBO II, DEDICA RENDE OMAGGIO AD ANITA DESAI, UNA DELLE AUTRICI PIU' PRESTIGIOSE DEL PANORAMA LETTERARIO CONTEMPORANEO.
ANITA DESAI, BIOGRAFIA SINTETICA
Anita Desai é nata il 24 giugno 1937 a Mussoorie, in India, da madre tedesca e padre bengalese; è cresciuta e ha studiato a Nuova Delhi dove si è laureata in Letteratura Inglese.
Talento precoce, ha cominciato a scrivere all'età di sette anni e ha pubblicato il suo primo racconto a undici. Nell'arco di oltre venticinque anni di attività ha pubblicato diversi romanzi, racconti e libri per bambini che sono tradotti in molte lingue.
In italia sono usciti: Il villaggio sul mare (1987 e 2002), In custodia (1990 e 2000), Notte e nebbia a Bombay (1992 e 1999), Fuoco sulla montagna (1993 e 2006), Giochi al crepuscolo (1996), Chiara la luce del giorno (1999 e 2001), Digiunare e divorare (2001), Polvere di diamanti e altri racconti (2003), Viaggio a Itaca (2005).
La sua attività di scrittrice è contrassegnata da numerosi riconoscimenti e premi che le sono stati attribuiti un po' dovunque. Nel nostro paese ha ricevuto il Premio Moravia (1999) e il Premio Grinzane Cavour (2005).
Attualmente vive tra gli Stati Uniti e il Messico, tornando periodicamente in India.
I "DEDICATI" DELLE EDIZIONI PRECEDENTI
Giunta alla dodicesima edizione, la manifestazione ha esordito con protagonisti del teatro di ricerca (nel 1995 il Laboratorio Teatro Settimo, nel 1996 Cesare Lievi, nel 1997 la Compagnia I Magazzini), per poi passare nel 1998 a Moni Ovadia, nel 1999 a Claudio Magris, nel 2000 a Dacia Maraini, nel 2001 ad Antonio Tabucchi, nel 2002 ad Amin Maalouf, nel 2003 a Vassilis Vassilikos, nel 2004 ad Assia Djebar, nel 2005 a Paco Ignacio Taibo II.
Informazioni
www.dedicafestival.it