Veneto: tra luglio e settembre 210 imprese artigiane in più
“Seconda nota positiva –prosegue Miotto- è la tenuta delle due colonne portanti dell’artigianato veneto: il manifatturiero e l’edilizia. Il primo, fortemente in sofferenza per tutto l’ultimo anno e mezzo registra, nel complesso, un saldo di più 6 imprese con segnali positivi da comparti come la calzatura (+1,2%), la manutenzione dei macchinari (+1,1%) e l’industria alimentare. Il settore edile invece perde ancora qualche cosa. Il saldo però è di meno 18 aziende, una inezia rispetto alle quasi 58mila 500 posizioni attive”.
“Terza buona notizia. Cresce la voglia di fare impresa nei settori del turismo e dei servizi innovativi alle imprese. Un segnale che, messo insieme alla buona dinamica di crescita dei servizi tradizionali alla persona (+0,4%), fa ben sperare verso un timida ma costante ripresa dei consumi interni”.
Se analizziamo le diverse performances a livello territoriale, spicca il saldo estremamente positivo della provincia di Rovigo +1,06% seguito da Belluno (+0,72%) e Padova (+0,51%). E’ nel veronese invece il territorio in cui le cessazioni hanno superato anche in questi ultimi mesi la nascita di nuove imprese.