“L'Italia è uno dei Paesi europei con la maggiore Superficie Agricola Utilizzata, servita da irrigazione, che rappresenta un'attività indispensabile per attenuare le possibili conseguenze dell'accentuata variabilità dell'andamento climatico. In Basilicata, nel Mezzogiorno più in generale, lo sviluppo irriguo è stato determinante per una profonda trasformazione dell'agricoltura, determinando lo sviluppo delle produzioni di qualità ed il miglioramento delle condizioni sociali delle popolazioni.”

Lo afferma Anna Maria Martuccelli, Direttore Generale dell'Associazione Nazionale Bonifiche e irrigazioni (A.N.B.I.), intervenuta al convegno “Irrigazione e Consorzi di Bonifica in Basilicata”, svoltosi ad Acerenza nel potentino in occasione della cerimonia per il Premio di Laurea intitolato a Vincenzo Schiavone Panni.

“L'intervento straordinario nel Mezzogiorno – prosegue Martuccelli – ha consentito la realizzazione, in Basilicata, di una rete di invasi determinante per l'estendersi dell'irrigazione anche se, ancora oggi a causa della forte contrazione di investimenti, alcuni schemi idrici rimangono da completare, come il “Basento-Bradano” e molti impianti, nonché reti idriche necessitano di manutenzioni straordinarie.

Attualmente il 70% delle acque irrigue lucane deriva da bacini artificiali, alla cui realizzazione ha contribuito in maniera determinante anche l'Ente Irriguo Apulo-Lucano; il restante da corsi d'acqua naturali, pozzi e risalita di falda.

La gestione delle acque, su una superficie irrigua di circa 90.000 ettari, è garantita dai consorzi di bonifica, i cui comprensori interessano il 90% del territorio regionale; tali enti gestiscono 120 impianti di sollevamento idraulico, 155 vasche di compensazione, 12.000 chilometri di canali oltre a numerosi impianti idrovori ed opere di scolo idrico. Un costante impegno nella manutenzione degli impianti e delle reti distributive garantisce l'uso parsimonioso e razionale delle acque irrigue nello spirito del “bene comune”.

La stessa disciplina regionale della Basilicata sui consorzi di bonifica riconferma il loro ruolo nei settori della difesa del suolo, della gestione delle risorse idriche, della tutela dell'ambiente nel rispetto di quanto sancito dall'ordinamento e dall'intesa Stato-Regioni del settembre 2008.

I consorzi di bonifica – conclude il Direttore Generale A.N.B.I. - garantiscono la partecipazione dei privati alla gestione delle acque e costituiscono reale espressione del principio costituzionale di sussidiarietà, cardine del Trattato di Maastricht per la politica del territorio e dell'ambiente.