Biologico: a sostegno della ripresa serve chiarezza
“Ciò significa – ha detto il vicepresidente della Confagricoltura Sergio Lenzi, intervenendo al Sana - che questo importante settore dell'agricoltura nazionale deve essere supportato con adeguati e rinnovati strumenti legislativi. “
A tale riguardo Confagricoltura ha salutato con soddisfazione l’iniziativa europea tendente a sviluppare una nuova regolamentazione, concertata, di modifica e di sviluppo del preesistente Regolamento 2092 .
“E' però indispensabile - ha continuato Lenzi - che le ulteriori azioni tese allo sviluppo del mercato e delle organizzazioni dei produttori, a risvegliare l'interesse dei consumatori ed a promuovere la ricerca, siano affrontate e dotate, anche a livello nazionale, di adeguati strumenti finanziari che, a loro volta, potranno consentire alle amministrazioni regionali di implementare quei sostegni che sono indispensabili per lo sviluppo del settore.”
“L’azione europea - ha spiegato il vicepresidente della Confagricoltura - dovrebbe finalmente permettere di uscire dagli equivoci. Etichettatura, certificazione, tracciabilità, controlli vanno gestiti ponendo come esigenza prioritaria quella di fornire un'informazione corretta e veritiera al consumatore, anche a garanzia degli operatori seri.”
L’agricoltura biologica, infatti, resta penalizzata da una mancanza di chiarezza che ne frena le innegabili potenzialità. Spesso, infatti, i consumatori sono influenzati più dal nome di fantasia del prodotto, e dal marchio industriale o del distributore, che dalla sigla di garanzia del "certificato bio".
La prima esigenza, dunque, a parere della Confagricoltura, è quella di dare "un'identità" al prodotto, con controlli efficaci e rigorosi. Su questo discorso s'innestano i problemi della certificazione, nell'ottica di garantire la sicurezza alimentare, ma anche di valorizzare le produzioni.