Il Nord Est e la Green Economy
Le performance migliori nella produzione di energia elettrica da fonti idriche (Trentino Alto Adige 2°, Friuli Venezia Giulia 3°, Veneto 8°) e nei rifiuti. Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia, infatti, sono rispettivamente 1°, 2° e 6° nell’indicatore sulla raccolta differenziata (con un’incidenza del 56,8%, 52,9% e 42,6% sul totale dei rifiuti urbani), 4°, 2° e 5° nell’indicatore sulla raccolta differenziata della frazione organica (con un’incidenza del 35,6%, 45,2% e 35,4% sul totale della raccolta differenziata) e 5°, 3° e 2° in quello sui rifiuti smaltiti in discarica (con un’incidenza pari al 35,8%, 22,2% e 16,2% sul totale dei rifiuti urbani).
Resta ancora molto da fare rispetto alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili non idriche – e cioè: biomasse, geotermico, eolico e fotovoltaico – nel cui indicatore Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia si piazzano solo al 14°, 18° e 12° posto nella classifica delle regioni italiane. Fatta cento la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, l’incidenza dell’idrico nel Nord Est è infatti superiore al 90% mentre l’incidenza delle altre fonti rinnovabili (non idriche) è inferiore al 10%. In particolare, nelle tre regioni, eolico e geotermia hanno un’incidenza nulla; inferiore all’1% è quella del fotovoltaico (TAA 0,4%, Veneto 0,9%, FVG 0,8%) e di poco più consistente è quella delle biomasse (TAA 1,0%, Veneto 6,1%, FVG 7,8%).
Modeste anche le performance sul biologico. Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia si posizionano infatti solo al 7°, 16° e 17° posto per quanto riguarda il numero di operatori nel biologico (agricoltori, trasformatori, commercianti) e al 15°, 17° e 18° posto per quanto riguarda la superficie di agricoltura biologica sulla superficie agricola utilizzata (SAU).
Di seguito la sintesi dei principali risultati.
INDICE DI GREEN ECONOMY (IGE)
Allo scopo di comprendere lo stato della Green Economy in Italia, Fondazione Impresa ha elaborato uno specifico Indice di Green Economy (IGE) quale acquis di conoscenze comuni fruibili dagli attori economici e politici di Green Economy. L’IGE definisce una graduatoria sullo stato dell’arte dell’economia verde in Italia sulla base di nove indicatori di performance che descrivono business prioritari (energia elettrica da fonti rinnovabili, agricoltura biologica), abitudini verdi (raccolta differenziata e smaltimento dei rifiuti), efficienza energetica (valore aggiunto prodotto/consumi totali di energia).
Di seguito i principali risultati emersi dall’indagine relativi all’area Nord Est.
Trentino Alto Adige. Il Trentino Alto Adige si distingue nella classifica italiana della Green Economy per raccolta differenziata (1° in Italia con il 56,8% di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti) e per produzione di energia elettrica da fonti idriche (2° solo alla Valle d’Aosta). Molto buone sono anche le perfomance riguardanti la frazione organica sul totale di raccolta differenziata (4° con il 35,6%) e i rifiuti smaltiti in discarica (5° con il 35,8%). Nell’area settentrionale, è la regione che meglio si posiziona rispetto agli operatori nel comparto del biologico (7° con 118,6 operatori ogni 100 mila abitanti).
Veneto. Il Veneto deve la sua 6° posizione nella classifica italiana della Green Economy alle ottime performance relative alla raccolta differenziata (2° con il 52,9% sul totale dei rifiuti), alla frazione organica sul totale della raccolta differenziata (2° con il 45,2%) e allo smaltimento dei rifiuti in discarica (3° con il 22,2%). Discreta è la produzione di energia elettrica da fonti idriche (8° con 932 KWh per abitante) e l’efficienza energetica (9° con 9,9€ di valore aggiunto per Kg di petrolio equivalente). Meno buone le prestazioni nell’agricoltura biologica (16° con 31,6 operatori ogni 100 mila abitanti e 17° con l’1,9% di superficie destinata alle colture biologiche/SAU) e nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili non idriche (18° con 70 KWh per abitante).
Friuli Venezia Giulia. Incidono positivamente per il Friuli Venezia Giulia i valori degli indicatori sullo smaltimento dei rifiuti in discarica (2° con il 16,2%), sulla raccolta differenziata (6° con il 42,6% sul totale dei rifiuti), sulla frazione organica sul totale di raccolta differenziata (5° con il 35,4%) e sulla produzione di energia elettrica da fonti idriche (3° con 1.707 KWh per abitante). Incidono negativamente i valori degli indicatori sulla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili non idriche (12° con 160 KWh per abitante), sull’agricoltura biologica (17° e 18° rispettivamente per numero di operatori e per superficie agricola destinata al biologico) e sull’efficienza energetica (14° con 8,1€ di valore aggiunto per Kg di petrolio equivalente).
“Il Nord Est è tra le regioni più green d’Italia per i migliori piazzamenti nella produzione di energia elettrica da fonti idriche e negli indicatori relativi allo smaltimento dei rifiuti in discarica e alla raccolta differenziata. Ciò testimonia – secondo i ricercatori di Fondazione Impresa – il forte impegno da parte degli enti locali nello sviluppo di politiche pubbliche di tutela dell’ambiente e la buona risposta da parte dei cittadini del Nord Est alle stesse. Va sottolineato, infatti, che la raccolta differenziata è una di quelle politiche pubbliche che, pur imposta d’imperio, funziona solo a condizione che sia elevata la sensibilizzazione, l’informazione e l’adesione di tutta la popolazione. Meno buoni i risultati relativi alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili non idriche – e cioè biomasse, geotermico, eolico e fotovoltaico – e all’agricoltura biologica. Da questo punto di vista, resta ancora molto da fare, rendendosi necessario un maggiore investimento su settori innovativi (come l’eolico, il solare, il geotermico, le biomasse e l’ agricoltura biologica) capace di valorizzare le risorse di cui l’area comunque dispone”.
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