Cultural Heritage – a Bridge towards a Shared Future
Alla conferenza parteciperanno vice-ministri e alti rappresentanti dei Ministeri della Cultura di Albania, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Grecia, ex repubblica jugoslava di Macedonia, Moldova, Montenegro, Romania, Serbia, Slovenia. Parteciperanno inoltre il Direttore Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (Ministero Affari Esteri), Min. Plen. Elisabetta Belloni, e il Direttore dell’UNESCO Venice Office, Engelbert Ruoss.
L’evento si terrà presso la sede storica della Biennale di Venezia, a conferma del ruolo della città e delle sue istituzioni culturali quali luogo privilegiato di cooperazione culturale internazionale. Il programma della conferenza includerà una visita alla Mostra Internazionale di Architettura, e sarà concluso da uno spettacolo di musiche tradizionali del sud-est Europa presso l’Hotel Monaco, Teatro del Ridotto.
I lavori dell’incontro saranno incentrati sull’applicazione delle Dichiarazioni e dei Piani d’azione approvati dalle annuali Conferenze Ministeriali sul patrimonio culturale nel sud-est Europa, avviate nel 2004 su iniziativa del Governo italiano nel quadro delle celebrazioni per l’inaugurazione del ricostruito ponte di Mostar, e coordinate dall’UNESCO. Le Conferenze sono giunte quest’anno alla sesta edizione (Montenegro, aprile 2010).
L’evento offirà inoltre l’occasione per presentare i risultati del progetto “Il Patrimonio Culturale – un Ponte verso un Futuro Condiviso”, finanziato dalla Cooperazione italiana allo sviluppo e gestito dall’Ufficio UNESCO di Venezia. Il progetto, prinicipale seguito operativo delle annuali Conferenze Ministeriali, ha permesso nel periodo 2005 – 2010 la realizzazione di 18 attività in 9 Paesi del sud-est Europa, finalizzate a sostenere la protezione e promozione del patrimonio culturale quale strumento di comprensione reciproca, dialogo, e sviluppo sostenibile.
La conclusione di questo progetto - che avviene proprio nel corso dell’Anno Internazionale per il Riavvicinamento dei Popoli e delle Culture - dimostra che la diversità culturale può contribuire positivamente alla costruzione della pace e a rafforzare la cooperazione con i paesi del sud-est Europa.