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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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Il futuro dell'agricoltura è partito

18/11/2010
La Commissione europea ha presentato la sua proposta per il futuro dell'agricoltura, che lancia il dibattito per la riforma della Politica Agricola Comune. Obiettivo, rendere il settore agricolo europeo più dinamico, competitivo ed efficace, che dia il suo contributo alla crescita economica dell'UE. Il documento delinea tre opzioni per la futura riforma. Al termine del dibattito sulla strategia prospettata, la Commissione presenterà proposte legislative formali verso la metà del 2011.

Nell'illustrare il documento, il commissario UE per l'agricoltura e lo sviluppo rurale Dacian Cioloş ha sottolineato oggi l'importanza di rendere la PAC "più verde, più equa, più efficiente e più efficace". Il commissario ha quindi aggiunto: "La PAC non riguarda solo gli agricoltori, ma tutti i cittadini dell'UE in quanto consumatori e contribuenti. È dunque importante concepire una politica che sia più comprensibile per il grande pubblico e chiarisca i vantaggi collettivi offerti dagli agricoltori all'intera società. L'agricoltura europea deve essere competitiva non solo dal punto di vista economico, ma anche sotto il profilo ambientale."

Nei mesi scorsi la Commissione ha organizzato un dibattito pubblico e una grande conferenza sul futuro della PAC. I principali obiettivi emersi sono una produzione alimentare economicamente redditizia, la gestione sostenibile delle risorse naturali e una forte azione a favore del clima, e il mantenimento dell'equilibrio territoriale e della diversità delle zone rurali (quest'ultimo aspetto di estrema attualità nelle regioni colpite dalle recenti alluvioni, come in Veneto.

Quali strumenti utilizzare? Si dovrà adattarli a un mondo cambiato, a un mercato complesso e diverso rispetto ai decenni scorsi, quando la PAC fu definita. I pagamenti diretti agli agricoltori devono essere più mirati ed equi, in base a criteri sia economici (data la funzione di "sostegno al reddito" propria dei pagamenti diretti) che ambientali (per tener conto dei beni di pubblica utilità forniti dagli agricoltori).

Uno degli approcci possibili potrebbe consistere nel fornire un sostegno di base ai redditi (eventualmente uniforme per regione, ma non forfettario per tutta l'Unione, basato su nuovi criteri e con un massimale predefinito), a cui potrebbero aggiungersi: un pagamento ambientale obbligatorio (annuale) per azioni supplementari che vadano oltre le norme di base della condizionalità (ad es. la copertura vegetale, la rotazione dei seminativi, il pascolo permanente o il set-aside ecologico); un pagamento per vincoli naturali specifici (definiti a livello dell'UE) e importi complementari versati tramite le misure di sviluppo rurale; un'opzione limitata di pagamento "accoppiato" per alcune forme di agricoltura particolarmente sensibili (simile all'opzione attualmente esistente). Un regime di sostegno semplice e specifico dovrebbe rafforzare la competitività delle piccole aziende, ridurre le formalità amministrative e contribuire alla vitalità delle zone rurali.

Con riguardo alle misure di mercato, come l'intervento pubblico e l'aiuto all'ammasso privato, potrebbero essere adottate misure di razionalizzazione e di semplificazione, eventualmente introducendo nuovi elementi volti a migliorare il funzionamento della catena alimentare. Mentre ancora nel 1991 le misure di mercato rappresentavano il 92% della spesa della PAC, solo il 7% del bilancio PAC è stato loro destinato nel 2009.

Infine, la politica di sviluppo rurale che ha permesso di rafforzare la sostenibilità economica, ambientale e sociale del settore agricolo e delle zone rurali. Tuttavia esiste una forte richiesta di integrare in tutti i programmi i temi dell'ambiente, del cambiamento climatico e dell'innovazione. Si attira l'attenzione sull'importanza delle vendite dirette e dei mercati locali, nonché sulle esigenze specifiche dei giovani agricoltori e di coloro che iniziano l'attività. Uno dei nuovi elementi dovrebbe essere un pacchetto di strumenti per la gestione dei rischi che contribuiscano ad affrontare in modo più efficace le incertezze dei mercati e l'instabilità dei redditi.

Durante il dibattito che si apre adesso e che coinvolgerà tutte le istituzioni europee si dovrà quindi ovviare alle carenze più urgenti della PAC tramite cambiamenti graduali, rendere la politica più ecologica, equa, efficiente ed efficace, e infine abbandonare le misure di sostegno al reddito e le misure di mercato e concentrare l'azione sugli obiettivi in materia di ambiente e cambiamento climatico.

Resta l'incognita del budget. Nei prossimi mesi il negoziato sulla PAC andrà avanti in parallelo con quello sul bilancio comunitario. Il sostegno finanziario al settore agricolo e allo sviluppo rurale dipende da quanto sarà messo a disposizione del budget comunitario dopo il 2013, e da quanto di questo sarà assegnato alla PAC.

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