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Piano Quinquennale di Difesa Idraulica

19/11/2010
In linea con la “cultura del fare” che li permea, i 10 consorzi di bonifica del Veneto, riuniti nell’Unione Veneta Bonifiche, hanno presentato, a Verona, il Piano Quinquennale di Difesa Idraulica, frutto del quotidiano lavoro sul territorio. Si tratta di 575 progetti per un importo complessivo di € 1.526.279.498,70; quelli già finanziati, in fase di avvio o in attesa di essere cantierati, sono 77 per una spesa di € 200.967.142,57. Il comprensorio, che abbisogna di maggiori interventi per limitare il rischio idrogeologico è quello dell’ente consorziale Brenta, che ha in progetto lavori per oltre 352 milioni di euro.

Nell’occasione è stato anche reso conto dei lavori realizzati nel triennio 2007-2009 per un importo complessivo di quasi 500 milioni di euro, così suddivisi: € 288.035.719,00 per manutenzioni alla rete ed alle infrastrutture idrauliche; € 209.563.748,59 per la realizzazione di nuove opere e manufatti.

A destare le maggiori preoccupazioni per il futuro è, però, lo stato dei fiumi, la cui competenza è in carico al Genio Civile.

In merito ai recenti eventi alluvionali, che hanno colpito la regione, l’Unione Veneta Bonifiche (rappresentata dal Presidente, Giuseppe Romano e dal Direttore, Andrea Crestani) ha precisato i dati sulle precipitazioni piovose dal 31 Ottobre al 2 Novembre: complessivamente sono caduti 2.496 milioni di metri cubi d’acqua (sui comprensori di bonifica: 1.103 milioni di metri cubi) pari, con un’immagine ad effetto, all’invaso di quasi 17 laghi del Vajont.

Il sistema veneto dei consorzi di bonifica interessa 1.178.054 ettari, suddivisi fra 468 comuni con 3.860.345 abitanti. Sono circa 200.000 gli ettari soggiacenti al livello del mare, mentre 538.062 sono gli ettari a rischio di inondazione da fiumi o laghi; il mare minaccia, invece, 78.463 ettari e 365.693 sono gli ettari (pari a circa un terzo della superficie totale dei comprensori di bonifica), che sarebbero sicuramente allagati senza l’azione delle 389 centrali idrovore consortili. La rete idraulica minore gestita dai consorzi di bonifica è lunga 26.050 chilometri, di cui 4.108 bisognosi di interventi di adeguamento, giacchè l’alveo risulta insufficiente a fronte delle trasformazioni del territorio.

La contribuzione annuale riscossa dai consorzi di bonifica veneti di circa 100 milioni di euro, il 65% dei quali di provenienza agricola.

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