Una tecnologia che funziona
Una tecnologia che funziona e che è stata presentata nel corso della conferenza stampa tenuta nella sede della Camera di Commercio di Brescia, presenti Ferruccio Ferrari, responsabile del progetto «Rfid»; Stefania Pinton di Csqa (l’ente di certificazione che opera a livello internazionale nel settore agroalimentare); l’assessore alla Trasparenza di Brescia, Claudia Taurisano; il vice presidente dell’Unione consumatori, Giovanni Morandi e Giorgio Agnellini, l’imprenditore che per la sua azienda di importazione di frutta secca ha già applicato questo sistema e che se ne è fatto testimonial.
Le sigle sono tutte inglesi, ma le aziende che offrono questo sistema sono tutte ben ‘di casa nostra’ due bresciane e due veneziane. Si sono messe insieme per progettare le specifiche applicazioni basate sul sistema delle radiofrequenze. Sono la Ase e la Softwork, bresciane, e le veneziane Novarex e Newton. L’Ase progetta sistemi di identificazione; la Softwork distribuisce componenti Rfid; la Novarex produce ogni tipo di etichette elettroniche e non; la Newton produce il software. Nel settore agroalimentare basta una piccola etichetta nella quale possono essere racchiuse moltissime informazioni che possono essere lette da un totem apposito che si può trovare nei punti vendita o anche molto facilmente da un crescente numero di smatphone o Ipod. E in una etichetta grande anche solo come un’unghia ci stanno informazioni che dicono la provenienza della materia prima o dei semilavorati, che precisano il processo di produzione, che indicano qualità organolettiche e quanto il consumatore è interessato a sapere.
Quel che è certamente fondamentale è che l’etichetta elettromagnetica può essere aggiornata passaggio dopo passaggio, ma non alterata o duplicata. Per questo il sistema può garantire la rintracciabilità e la tracciabilità di un prodotto lungo tutta la filiera. Permettono di verificare facilmente le informazioni e facilitano il richiamo del prodotto in caso di ritiro dal mercato. In definitiva, il sistema mette «assolutamente al riparo da contraffazioni», come è stato spiegato durante la presentazione in Camera di Commercio. E questo, paradossalmente, può essere il suo tallone d’Achille, almeno finché tutte le aziende non faranno della qualità il loro primo obiettivo e il loro biglietto da visita nei rapporti con i consumatori.
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