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La confisca dei beni di reato diventa materia europea

24/11/2010
La strategia di sicurezza interna dell'UE, adottata oggi dalla Commissione europea, comprende 41 azioni destinate a far fronte alle minacce più imminenti alla sicurezza. Si deve agire insieme a livello comunitario per smantellare le reti criminali e terroristiche, proteggere i cittadini, le imprese e la società contro la criminalità informatica, aumentare la sicurezza dell'UE grazie a una gestione più intelligente delle frontiere e rendere l'Unione più preparata e capace di rispondere alle situazioni di crisi.

I furti di automobili, i furti con scasso, il traffico di droga e le frodi con le carte di credito spesso sono manifestazioni a livello locale di reti criminali mondiali che operano al di là delle frontiere e nel ciberspazio. Sempre più spesso i criminali usano Internet sia per reati minori, sia per attacchi su larga scala. Le frontiere esterne dell'UE sono sfruttate per il traffico di droga, di merci contraffatte, di armi, e per la tratta di persone, e le reti criminali traggono enormi profitti dalle finanze pubbliche (stimati attorno al 5% del PIL globale). Crisi e catastrofi, che si tratti di terremoti e inondazioni o di disastri causati dall'uomo per errore o intenzionalmente, possono causare sofferenze alle popolazioni e danni economici e ambientali. I terroristi trovano inoltre modi per danneggiare la nostra società, come la diffusione di propagande estremiste violente tra gli individui più influenzabili.

La proposta dell'UE prevede la confisca dei proventi di reato: nel 2011 diventerà operativa. L'UE dovrebbe inoltre contribuire a offrire alle comunità locali la capacità di far fronte alla radicalizzazione e al reclutamento di terroristi, e identificare modi migliori per proteggere le infrastrutture di trasporto, in particolare il trasporto terrestre, dal terrorismo. Si propone di creare un centro europeo per la criminalità informatica che riunisca gli esperti in materia di indagine e prevenzione, e si sta elaborando una serie di iniziative per affrontare meglio la gestione delle frontiere e per una migliore preparazione e reazione a crisi e catastrofi.

"La sicurezza interna dell'UE segue per tradizione una mentalità compartimentata, concentrandosi su un solo settore alla volta. È giunto il momento di adottare un'impostazione comune sul modo di reagire alle minacce alla sicurezza e alle sfide che abbiamo di fronte. Il terrorismo, la criminalità organizzata, la criminalità transfrontaliera e quella informatica, le crisi e le catastrofi sono altrettanti settori in cui dobbiamo unire i nostri sforzi e collaborare per aumentare la sicurezza dei nostri cittadini, delle imprese e della società in tutta l'UE. Questa strategia individua le minacce che ci troviamo di fronte e le azioni che dobbiamo intraprendere per essere in grado di combatterle. Incoraggio tutte le parti interessate ad assumersi le loro responsabilità nella realizzazione di queste iniziative ed a potenziare in tal modo la sicurezza dell'UE", ha dichiarato Cecilia Malmström, Commissaria per gli affari interni.

La Commissione presenterà al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione annuale sui progressi compiuti e sosterrà il comitato permanente per la cooperazione operativa in materia di sicurezza interna (COSI), destinato a svolgere un ruolo cruciale per garantire l'effettiva applicazione della strategia.

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