Biennale Teatro e Psichiatria
Mettere in scena le emozioni di chi lotta per superare le proprie difficoltà psicologiche e tradurle in spettacolo avente anche un suo valore artistico e drammaturgico è un’operazione che porta con sé un alto significato culturale e sociale, oltre che clinico e riabilitativo, perché si propone di sensibilizzare contro lo stigma del disagio psichico. La malattia mentale, infatti, fa spesso paura e su di essa pesano gravi pregiudizi e pesanti tabù. Il progetto vuole, dunque, diffondere una più corretta informazione sulla malattia psichica lasciando spazio anche ai protagonisti e facendoceli “incontrare” dentro allo spazio teatro/espressione artistica.
La Biennale si configura come un vero e proprio contenitore rivolto a pubblici diversi - studiosi, clinici e tecnici della psichiatria, operatori, famiglie di malati e cittadini... - e si snoda secondo un programma articolato che comprende il “Festival internazionale del teatro attivo nel disagio psichico” (IV edizione), un convegno scientifico di alto livello e laboratori di danza e teatro-terapia.
Dopo l’anteprima settembrina in cui Milva canterà le poesie di Alda Merini in un concerto-spettacolo ospitato al Teatro “Verdi” (29 settembre, ore 21.15), il Festival prevede un calendario di serate dal 3 all’11 ottobre che porterà al "Teatro MPX” e al "Teatro ai Colli” undici compagnie provenienti da diverse regioni d’Italia e dall’estero. Tutte esperienze che vedono anche la partecipazione di pazienti-attori.
In particolare, rispondendo al filo conduttore scelto per questa edizione (l’utilizzo della pratica teatrale con pazienti che soffrono di trauma da stress), la Biennale ospiterà due compagnie straniere impegnate con persone che hanno subito un forte trauma. Arriva dallo Sry-Lanka l’Associazione Sunera Foundation, che sta svolgendo un intervento di recupero psicologico attraverso il teatro rivolto a persone superstiti dello Tsunami e proporrà a Padova “The Last Two minutes”, uno spettacolo allestito in esclusiva per la Biennale.
Lo spettacolo “Il verbo degli Invisibili” è portato in scena, invece, dal gruppo teatrale che accoglie al suo interno persone richiedenti asilo e sopravissute a tortura: è il frutto di un laboratorio rientrante nell’ambito del progetto VI.TO–Accoglienza e Cura delle Vittime di Tortura, gestito dal CIR, Consiglio Italiano per i Rifugiati.
Al Festival, da questa edizione, è collegato anche un concorso che premierà lo spettacolo migliore per qualità artistica, messa in scena e regia, e quello più efficace per capacità di trasmettere un messaggio di sensibilizzazione contro i pregiudizi esistenti intorno alla malattia mentale.
Il convegno scientifico, che si svolgerà il 12 ottobre presso il Centro Congressi “Papa Luciani” (via Forcellini 170), è dedicato al tema “Trauma e rappresentazione, Clinica e trattamenti integrati nel disturbo post traumatico da stress” (DPTS ) e ha lo scopo di aumentare la competenza e la sensibilità degli operatori nei confronti del DPTS.
Infine, due seminari teorico-pratici per operatori (ma non solo): 3-4 ottobre “Teatro in terapia: l’azione teatrale” (condotto da Pierantonio Rizzato, docente del “Laboratorio permanente di teatro Maurizio Molena"); 9-10 ottobre “Teatro-Danza: dancing butterflies” (condotto dal regista del gruppo “Sunera” dello Sry-Lanka).
Per informazioni: 2° Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, Azienda Ospedaliera di Padova - tel. 049/8213800-1 fax 0498213797 – e-mail: festivalteatroepsichiatria@yahoo.it - sito: www.biennaleteatropsichiatria.it
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