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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

Agenzia giornalistica, radiotelevisiva e di comunicazione

Castles Made of Sand

29/11/2010
Il 15 DICEMBRE 2010 alle ore 20,00 presso il TEATRO VILLA DE LEONI di MIRA (VE) con il patrocinio del Comune di Mira si svolgerà un grande CONCERTO-LIVE "Una canzone dolce come un sogno - Castles made of sand”. Partecipano: Aldo Tagliapietra, Aurora Bisanti; Mirta Magnoler; Angela Milanese; Ilaria Lena; Michele Bonivento; Maurizio Nizzetto; Francesco Boldini Group; Francy Nassuato; Max Chiusso; Gianni Facca; Ernesto Vanin; Gianni Ballarin; Roberto Scarpa; Davide Baldo; Marco Pandolfi; Giovanni Barbato; Luca Bortoluzzi. In apertura: “The Breathe”.

INGRESSO GRATUITO

Questo evento musicale, è parte integrante di un più ampio e articolato progetto multimediale (grafica, musica, immagini e testi), che cerca di gettare un fascio di luce sui temi della disabilità. Lo spunto viene dal testo di “Castles Made of Sand” di Jimi Hendrix. I versi della canzone hanno ispirato la creazione di una cartella di grafica titolata: “Un sogno dolce come una canzone”, composta da una serigrafia di Francesco Musante e da una fotografia di Diego Landi. L’opera è stata progettata e realizzata da Claudio Barbato in 228 esemplari numerati e firmati dagli artisti, 200 esemplari con numeri arabi, e 28 esemplari con numeri romani, riservati alla critica e ai collaboratori che su donazione possono essere richiesti. La cartella contiene inoltre il cd: "Una canzone dolce come un sogno - Castles made of sand”, (prodotto in 1500 esemplari), dove 40 amici musicisti del nostro territorio, di fama nazionale ed internazionale, hanno rivisitato, facendo dono alla nostra onlus, la composizione hendrixiana, e contribuendo, con le loro originali interpretazioni, ad un processo di interazione tra suono e immagine che ha come motore il tema della disabilità.

Scaletta del CD: “Un sogno dolce come una canzone Castles Made of Sand”

1 Il Castello di Gianni

Bebo Baldan, sintetizzatore.

2 Il Castello di Sandro

Bebo Baldan, sintetizzatore.

3 Il Castello di Franco

Elisa Meo, voce; Nicola Dal Bò, organo Hammond; Marco Carlesso, batteria; Fabrizio Rispoli, chitarra.

4 Il Castello di Anita

Francesco Boldini, voce, chitarre, basso e batteria; Valli Henry-Boldini, voce.

5 Il Castello di Alice

Michele Bonivento, tastiere.

6 Il Castello di Simone

Fabio KoRyu Calabrò, ukulele e voce.

7 Il Castello di Luigi

Cocco Marinoni, chitarra; Davide Drusian, voce.

8 Il Castello di Francesca

Francesca Nassuato, voce; Michele Bonivento, organo Hammond, arrangiamento e programmazione; Max Chiusso, piano Wurlitzer; Luca Bortoluzzi, batteria; Marco Pandolfi, armonica; Davide Dei Rossi, chitarre.

9 Il Castello di Alice piccola

Maurizio Tiozzo, chitarra; Valert Cortivo, basso e voce, Sandro Trentin, batteria.

10 Il Castello di Lucas

Angela Milanese, voce; Maurizio Nizzetto, basso.

11 Il Castello di Max

Ernesto Vanin, voce; Gianni Facca, chitarre e basso.

12 Il Castello di Massimo

Aldo Tagliapietra, voce, sitar; Giorgio Mantovan e Giuseppe Sorato, tastiere, programmazione e arrangiamento.

13 Il Castello di Ruben

Aurora Bisanti, violino; Michele Bonivento, tastiere e arrangiamento.

14 Il Castello dei Bambini Invisibili

Mirta Magnoler, voce; Gianni Ballarin, chitarra; Roberto Scarpa, tastiera.

15 Il Castello di Luca

Lino Brotto, chitarre; Martina Agostini, voce e chitarra.

16 Il Castello di Giuseppe

Davide Baldo, chitarre; Ilaria Lena, voce.

17 Il Castello di Margherita

Anna Saretta, voce; Simone Beggio, tastiere; Marco Finco, chitarre e basso.

18 Il Castello di Anna

Valeria Bruniera, voce; Filippo Tantino, contrabbasso; Manuele Ziroldo, fonico.

19 Il Castello Leonardo

Bebo Baldan, sintetizzatore.

La nostra onlus utilizza questo importante materiale artistico, ad alto contenuto civico, per un impegnativo progetto di sensibilizzazione sui temi della disabilità e del disagio sociale, rivolto in particolare al mondo giovanile e della scuola. Il progetto ha ottenuto il patrocinio gratuito da parte di Regione Veneto, Provincia di Venezia, Comune di Venezia, Comune di Spinea, Comune di Mira e della Municipalità di Marghera. Non secondariamente si punta a raccogliere fondi per supportare finanziariamente: "Un progetto grande come un sogno”, che vede impegnata SOS Handicap Bambini Invisibili onlus, ormai da tre anni, presso la Polisportiva Terraglio di Mestre per attività in acqua temperata (unica struttura in provincia di Venezia dotata di una vasca per questo tipo di attività riabilitativa!) e palestra a favore di bambini affetti da gravi malattie rare neurodegenerative, progetto che gode di finanziamento parziale da parte del Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di Venezia.

www.handicapfacilitazione.it

ALLEGHIAMO PREFAZIONE E POSTFAZIONE AL CD MUSICALE

“C’era una giovane ragazza dal cuore disgustato

Perché era paralizzata e non riusciva a parlare..

..e pregava e sperava che la vita finisse

Così decise di morire.

Spinse la sua sedia a rotelle fin dove il mare incontra la sabbia

E sorrise alle sue gambe:” Non mi farete più soffrire!”.

Poi uno spettacolo mai visto prima la fece sobbalzare e dire:

“Guarda! Sta passando davanti a me una nave con le ali d’oro!”.

E non dovette fermarsi, ma solo continuare ad andare.

E così i castelli di sabbia scivolano nel mare...alla fine…”

libera traduzione da “Castles made of sand” , Jimi Hendrix 1967)

“Ero già hendrixiano nel 1987, un hendrixiano maturo di 36 anni. In quell’anno ridiventai padre e incontrai il muro della disabilità di mia figlia. Leggendo dopo 20 anni una traduzione di “Castles made of sand”, mai avrei pensato di vedere un magico ponte tra musica e disabilità per raccontare in maniera non convenzionale questa diffusa forma dell’esistenza umana. Prima del 1987, questa condizione umana non era mai stata, per me, motivo di una qualche approfondita riflessione, solo, forse, un qualche ricordo infantile del mio sguardo sfuggente ed impaurito al coetaneo che lanciava strani urli e si dimenava e si sfibrava in un corpo disarticolato. Tanto meno, mai avrei sospettato che immagini simili potessero essere presenti in una canzone di Jimi Hendrix, uno dei miei idoli musicali. Di lui mi sembrava di sapere tutto, conoscendo, però, soprattutto stereotipi e cioè il chitarrista innovativo, inimitabile e divino, l’allucinato, il sognante, il sex-simbol… …il drogato. Era la classica icona dell’artista geniale e autodistruttivo, venuto da una dura infanzia e che per tragica predestinazione alla fine tronca la sua giovane vita all’apice del successo, scivolando nell’abisso. Non avrei mai pensato di ritrovare, in una sua canzone, poetiche parole sulla disabilità, rendendola sogno musicale.”

intro a cura di: Sandro Lazzaroni pres.te SOS Handicap Bambini Invisibili onlus

"Castles made of sand" è una canzone disperata e tragica nel suo epilogo, ma la sua dolcezza musicale rimanda alle visioni positive di Hendrix: quello che per alcuni è un abbandonarsi al destino e porvi fine, può essere letto come un trovare conforto nella "nave dalle ali d'oro" che è la scialuppa di salvataggio di chi ti sta intorno e sa riempire di luce l'oscurità. E allora anche la ragazza di "Castles" potrebbe dire con un sorriso: non sono sola, "scusa un attimo che bacio il cielo". Hendrix è il musicista che prese una chitarra, la rovesciò e fece scoprire che conteneva tutto un altro mondo. Questo disco dimostra quanto la fantasia possa rendere vario anche il piccolo mondo di una sola canzone.

Prefazione a cura di Giò Alajmo critico musicale del Gazzettino di Venezia

SABBIE MOBILI E CASTELLI COLOR PURPLE

Per chi ama, ha amato e sempre amerà Jimi Hendrix, un brano come “Castles made of sand” è uno snodo imprescindibile, uno di quei momenti cardine nella sua carriera di autore, la cerniera ideale tra le tante musiche e i molteplici mondi raccontati con i suoni e i sogni della sua fulminante carriera. In meno di tre minuti quel gioiellino esposto nella sfavillante vetrina di “Axis: Bold as love”, il secondo album degli Experience (1967), riassume gli stati d’animo e la tensione sonora da sempre patrimonio di Jimi. Un centrifugato spettacolare di idealità e memoria, di spinta audace verso il cielo (i pinnacoli di quel castello purpureo) e, allo stesso tempo, di radicamento doveroso alla grande Madre Terra: il gioco hendrixiano è pluralità di stimoli, connessioni, sfumature, appartenenza e fuga, organizzazione ferrea e geniali disfunzioni, tra slanci prodigiosi e bruschi atterraggi. Tutto questo attraversato da un testo fitto di dolenti squarci autobiografici, esposti con la consueta potenza simbolica.

Hendrix, con un’identità così forte e implacabile, ha lasciato una canzone che è una perfetta pista di volo, tessuto connettivo vivo, ricchissimo: una spirale evolutiva offerta, suggerita agli artisti compresi in questo disco dai nobili, preziosi intenti benefici. Sono gruppi e interpreti (riferito al nostro cd e ai musicisti che vi hanno partecipato ndr), che hanno ricostruito ciascuno il proprio castello, cambiando forma, architettura, colori e portando nuova sabbia al cantiere delle buone azioni: Jimi ne sarebbe felice. Il suo spirito oggi sorriderà di gusto.

Postfazione a cura di : Enzo Gentile

è tra i più noti critici musicali italiani. Insegna all'Università Cattolica di Milano dove tiene un corso sulla Storia del pop-rock. Ha scritto per oltre cento testate tra cui: "La Repubblica", "La Stampa", "Tutto Libri", "Il Diario", "Europeo", "Ciak", "Rolling Stone" , "Linus" . Di recente ha pubblicato "JIMI SANTO SUBITO" Shake Edizioni 2010

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