Allarme api: a rischio un insetto indispensabile
Molti possono alzare le spalle con indifferenza, ma non hanno forse considerato un piccolo problema: circa il 60-70% del nostro cibo proviene da piante impollinate dalle api. E siamo davvero pronti a vivere in un mondo senza ciliegie, pomodori e altri prodotti della natura?
Il rapporto della commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo ha lanciato l'allarme e messo l'accento sull'allarmante situazione dell'apicoltura, proponendo misure per contrastare il declino della popolazione delle api europee.
Le api muoiono per diversi fattori: la debolezza causata da agenti patogeni e parassiti, l'uso dei pesticidi, il cambiamento climatico, la diminuzione del cibo per la modifica dell'utilizzo delle terre, e anche i campi magnetici.
I deputati invocano pratiche di coltivazione attente all'impollinazione e chiedono più finanziamenti per combattere l'aumento di mortalità delle api e sostenere il comparto apicoltura. I veterinari europei dovrebbero iniziare ad occuparsi anche delle malattie delle api e delle medicine necessarie. Una nota anche per il miele venduto in Europa che nell'etichetta dovrà indicare chiaramente origine e contenuto.
Secondo gli esperti, le api diminuiscono e sono sempre meno resistenti per colpa dell'inquinamento ambientale. Secondo il deputato sloveno e apicoltore Alojz Peterle: "Non bastano i farmaci, quello di cui abbiamo davvero bisogno è di diminuire l'uso dei pesticidi. Il comparto agricolo dovrebbe farne un uso più responsabile, e diventare il maggior alleato degli apicoltori".
La svedese Astrid Lulling ha chiesto che la Commissione europea, nelle sue proposte di revisione della PAC che presenterà a breve "assicuri i fondi di aiuto al settore, che oggi sono utilizzati a più del 90%. Si tratta di programmi utili e necessari, che devono essere rinforzati. I 32 milioni di euro che assicureremo alla filiera nel 2011 sono noccioline rispetto alla ricchezza agricola che dipende direttamente dall'attività impollinatrice delle api".
La Commissione europea ha già approvato programmi nazionali per tutti i 27 Stati per migliorare la produzione e la commercializzazione dei prodotti dell'apicoltura. Per questo è stato previsto un aumento del contributo annuale al settore da 26 milioni di euro per il periodo 2008-2010 a 32 milioni di euro per il 2011-2013. "I programmi nazionali si sono rivelati efficaci, ma il crescente fenomeno della mortalità apistica richiede misure e azioni urgenti", sostiene Paolo De Castro, presidente della commissione agricoltura. "Dobbiamo rafforzare le politiche di settore nel quadro della riforma della Politica agricola comune dopo il 2013".