Rendimento energetico edifici: Italia non rispetta norme UE
L'obiettivo delle norme europee è quello di ridurre significativamente il consumo energetico degli edifici per contribuire alla lotta contro il riscaldamento climatico e a rafforzare la sicurezza energetica dell'UE. I risparmi energetici possono, inoltre, diminuire drasticamente la bolletta delle famiglie. La normativa europea dà inoltre ai cittadini il diritto di ricevere tutte le informazioni utili sugli edifici che acquistano o affittano. Ciascuno Stato deve introdurre un sistema di ispezioni periodiche delle caldaie e degli impianti di condizionamento dell'aria.
La Commissione europea ha il compito di assicurare il rispetto delle norme europee. Italia e Spagna hanno ora due mesi di tempo per adeguarsi alla norma, poi la Commissione potrebbe decidere di citare gli Stati dinanzi alla Corte di giustizia perché non hanno adottato tutte le misure previste.
Questa procedura fa riferimento alla direttiva del 2002 sul rendimento energetico nell'edilizia. Gli Stati devono adottare una metodologia per il calcolo del rendimento energetico integrato degli edifici e stabilire requisiti minimi per gli edifici di nuova costruzione e a quelli esistenti di grande metratura sottoposti a importanti ristrutturazioni.
All'atto della costruzione, compravendita o locazione di un edificio, il potenziale acquirente o locatario deve ricevere un attestato di rendimento energetico, che gli consenta di raffrontare e valutare il rendimento energetico dell'edificio e di avere una migliore comprensione delle fatture energetiche. L'attestato dev'essere corredato di raccomandazioni per il miglioramento del rendimento energetico. Il sistema di attestazione e il regime di ispezioni periodiche delle caldaie e dei sistemi di condizionamento dell'aria sono obbligatori dal 4 gennaio 2009.
Molte sono le novità che interverranno nel settore in futuro. La nuova direttiva sull'efficienza energetica degli edifici prevede, ad esempio, che dal 2018 tutti gli edifici pubblici di nuova costruzione siano a impatto zero, e producano quindi l'energia che serve al loro funzionamento. Si tratta di una vera e propria "rivoluzione verde" per il settore dell'edilizia, che dal 2020 si estenderà anche alle abitazioni private.