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Nuove misure UE per il settore lattiero caseario

15/12/2010
Nuove misure UE per il settore lattiero casearioLa Commissione europea ha adottato una proposta sulle "relazioni contrattuali nel settore del latte", che mira a rafforzare la posizione dei produttori lattiero-caseari nella filiera di approvvigionamento e a preparare il settore per un futuro più sostenibile e orientato al mercato. Essa prevede contratti scritti tra produttori di latte e trasformatori, la possibilità di negoziare collettivamente le condizioni contrattuali attraverso le organizzazioni di produttori (per bilanciare il potere contrattuale dei produttori lattieri nei confronti dei principali trasformatori), norme specifiche dell'UE per le organizzazioni interprofessionali e misure destinate a migliorare la trasparenza nel mercato.

Le misure proposte, che saranno soggette a due revisioni intermedie, rimarranno in vigore fino al 2020 (http://ec.europa.eu/agriculture/milk/index_en.htm). La definizione di limiti adeguati per le contrattazioni collettive e altre misure specifiche di salvaguardia dovrebbero permettere di rafforzare il potere contrattuale dei produttori di latte salvaguardando nel contempo la concorrenza e gli interessi delle imprese del settore, in particolare quelle di piccole dimensione. Allo stesso tempo, la Commissione ha adottato una relazione sul mercato dei prodotti lattiero-caseari nel contesto della graduale abolizione delle quote latte.

Dacian Cioloș, commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, ha dichiarato: "Queste proposte scaturiscono dalla volontà di mettere a profitto gli insegnamenti tratti dalla crisi del mercato lattiero-caseario dello scorso anno. Altre raccomandazioni del gruppo di alto livello, istituito proprio un anno fa, saranno esaminate nell'ambito del dibattito sulla riforma della PAC e del pacchetto sui prodotti di qualità. Si tratta di consentire al settore di prepararsi a un "atterraggio morbido" per il 2015, anno in cui saranno abolite le quote latte.". Il prezzo del latte in Italia è passato in un anno da 29 a 36,5 euro per ettolitro, mentre la media europea è salita da 26 euro a 32,6.

La proposta prevede la stipula, prima dell'inizio delle consegne, di contratti scritti facoltativi tra produttori di latte e trasformatori che definiscano i prezzi, il calendario e il volume delle consegne e la durata del contratto. Gli Stati dell'UE possono rendere obbligatorio sul loro territorio il ricorso a tali contratti. Una deroga è prevista per le cooperative, per tener conto della loro natura specifica. La proposta consente agli agricoltori di negoziare collettivamente i contratti attraverso le organizzazioni dei produttori, con limiti appropriati per i volumi da negoziare. Questo tipo di contrattazione non dovrà superare il 3,5% del totale della produzione UE e il 33% della produzione nazionale. Sono previste norme di salvaguardia per evitare pregiudizi gravi, in particolare per le PMI. La proposta introduce inoltre norme specifiche dell'UE per le organizzazioni interprofessionali.

Le nuove misure, che saranno riesaminate nel 2014 e nel 2018, dovrebbero rimanere in vigore fino al 2020 per dare ai produttori lattieri il tempo necessario per prepararsi all'abolizione delle quote e migliorare la loro organizzazione secondo una logica più orientata al mercato.

La Commissione ha inoltre adottato una relazione distinta sulla situazione del mercato lattiero-caseario in vista della fine del regime delle quote latte. Soltanto tre Paesi (Danimarca, Olanda e Cipro) hanno registrato un superamento nel 2009/2010 e il prezzo delle quote latte è molto basso e in alcuni paesi è già arrivato a zero. Quindi ci si sta avviando verso un atterraggio morbido nella grande maggioranza degli Stati e non c'è motivo di rivedere le decisioni prese nell'ambito riguardo al graduale aumento delle quote e alla soppressione definitiva del regime il 1° aprile 2015.

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