Quella pubblicità ingannevole sul nucleare
Secondo Il sole-24 ore la pubblicità sarebbe costata 6 milioni di euro, sborsati dalla lobby raccolta attorno al forum nucleare, che firma la pubblicità. Dal sito di questo raggruppamento, facilmente raggiungibile con una semplice ricerca su Internet, si apprendono chi sono i finanziatori della campagna: si tratta di 17 gruppi industriali più due sindacati (naturalmente CISL e UIL). Ci troviamo l’ENEL, gruppi nucleari ed energetici francesi (Alstom, Areva, EDF, GDF-Suez, Technip), un altro gigante dell’industria energetica, la Edison, che sembrerebbe italiana ma in realtà è controllata dalla francese EDF, la tedesca E.On, l’americana Westinghouse, gli italo-russi della StratinvestRu, gli italiani Tecnimont e Federprogetti. Fa parte della compagnia anche l’Ansaldo, di proprietà della multinazionale di guerra italiana, la Finmeccanica. Presidente del forum è l’ineffabile Federico “Chicco” Testa.
La pubblicità, come si è detto, è insidiosa perché ad un ascolto superficiale parrebbe bilanciata e informativa. Ma se si fa attenzione basta poco per accorgersi che si tratta solo di un'abile mossa propagandistica – denunciano gli esperti dell’ADICO. I colori: il contrario muove il nero, il favorevole muove il bianco ed è a lui che viene lasciata sempre l’ultima parola, e poi il "contro" trascina le pedine e fa mosse "banali" (sembra anche incerto nei movimenti), mentre il "pro" è deciso e poggia con fermezza i pezzi sulla scacchiera; il tono di voce del contrario appare debole, mentre la risposta del favorevole è sempre determinata. E così via, per concludere con l'epilogo in cui si scopre che "pro" e "contro" sono la stessa persona, altro messaggio diretto a far credere che bisogna superare i pregiudizi che ci sono in noi stessi. Se dal piano delle modalità con cui è stata costruita la pubblicità si passa poi a quello dei contenuti, si vede che siamo di fronte ad un’opera di vera disinformazione. Così il problema delle scorie viene liquidato dicendo che una volta stoccate sono sicure e, in fondo, sono anche poche (salvo dimenticare che nessuno è ancora riuscito a trovare un modo per stoccarle in sicurezza nonostante in 60 anni gli stati nucleari vi abbiamo investito somme ingenti) mentre le fonti rinnovabili vengono liquidate sostenendo che fra 50 anni potrebbero non essere sufficienti (in realtà esiste il rischio che nel giro di poche decine di anni sia il combustibile per le centrali nucleari, l’uranio, ad essere in via di rapido esaurimento). Per non parlare - conclude il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini – dei problemi accuratamente evitati come gli enormi costi dello smantellamentio delle centrali chiuse e gli effetti sulla salute delle radiazioni emesse dagli impianti atomici durante il loro funzionamento. Tutto lascia intendere che quella attuale sia solo la prima fase di una campagna pubblicitaria che ci martellerà occhi e timpani nei prossimi mesi – conclude Carlo Garofolini - visto che come ha rivelato “Il fatto” quotidiano, la sola ENEL ha investito 20 milioni di euro nella promozione del nucleare. Ne vedremo delle belle.
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