Confagricoltura, diossina in Germania: sanzioni severissime
In base alla normativa europea, infatti, c’è l’obbligo per tutti gli operatori del comparto alimentare e dei mangimi di garantire la rintracciabilità degli alimenti in tutte le fasi della filiera “dalla terra alla tavola” ed è previsto anche un sistema di allerta rapido, che permette di ritirare dal mercato tutti i lotti di prodotto considerati a rischio.
“In Germania - fa presente la Confagricoltura - la contaminazione sarebbe stata scoperta alla fonte già ad aprile del 2010, ma comunicata solo ai primi di dicembre, ovvero ben otto mesi dopo”. Questo perché i costi per attuare la procedura di comunicazione del pericolo sono molto più forti delle sanzioni, infatti, quasi sempre l’autorità sanitaria blocca o limita la produzione aziendale per un certo tempo.
“Il risultato - commenta Confagricoltura - è che le conseguenze dell’emergenza-diossina in Germania sono ricadute prevalentemente sul settore agricolo che, come troppo spesso accade, ne fa le spese incolpevole. Per questo il sistema sanzionatorio deve colpire duramente chi non ottempera immediatamente all’obbligo di comunicazione del problema riscontrato”.
Nel frattempo, dopo Slovacchia e Corea del Sud anche la Cina ha sospeso le importazioni di carne di maiale, uova e loro derivati dalla Germania. “La vicenda tedesca - avverte Confagricoltura - rischia di incendiare le relazioni commerciali internazionali a danno di tutti i prodotti alimentari europei. E’ necessario che la Commissione europea intervenga immediatamente per evitare strumentalizzazioni che possono generare misure protezionistiche mascherate da cordone sanitario e per rassicurare i mercati internazionali che la qualità e la salubrità dei prodotti agricoli europei, Italia in primis, è garantita in modo assoluto”.