A Fancy Food, vince I.O.O.% alta qualità italiana
Un’iniziativa che si svolge con la collaborazione dell’ufficio ICE di New York nell’ambito di un articolato programma di promozione che Unaprol – consorzio Olivicolo Italiano sta realizzando con il contributo del ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali nell’ambito dei contratti di filiera attraverso ISA, l’istituto servizi agroalimentare.
Il mercato americano dell’olio extra vergine di oliva è in rapida espansione. Lo dimostra il fatto che dal 1991 al 2007 i consumi sono aumentati del 272%. Rispetto ai 14 litri a testa per ogni italiano, gli americani ne consumano ancora oggi meno di un litro a testa all’anno. E’ un dato che sta crescendo sostenuto dalla diffusa convinzione che l’utilizzo dell’olio extra vergine nelle diete alimentari ha effetti benefici per la salute e sta spingendo la domanda del prodotto.
I consumatori americani sono molto sensibili agli aspetti salutistici. Presentato come prodotto della salute che riduce il colesterolo cattivo e regola quello buono e, quindi, riduce sensibilmente il rischio di malattie cardiovascolari sta contribuendo a modificare progressivamente le abitudini alimentari degli americani orientando la loro dieta verso la dieta mediterranea che si basa proprio sull’olio extra vergine di oliva.
L’Italia è il primo Paese esportatore di olio extravergine di oliva in generale negli USA. “Abbiamo un quota di mercato di oltre il 54%. Ha riferito il presidente di Unaprol Massimo Gargano; e questo primato – ha poi aggiunto - ci spinge ad intensificare i nostri sforzi per promuovere e tutelare il vero prodotto italiano di alta qualità da tentativi di contraffazioni e sofisticazioni a danno del vero prodotto made in Italy”.
Secondo tra i prodotti più importati negli USA l’olio extra vergine di oliva rappresenta in termini di valore per l’Italia circa 350 milioni di euro l’anno sul totale complessivo importato di 600 milioni di euro. Sempre più distribuito nelle catene di supermercati, l’olio extra vergine di oliva rappresenta una novità sulla tavola degli americani il cui consumo rappresenta ancora oggi appena l’1.5% del totale dei grassi vegetali. San Francisco, però, è al secondo posto nella classifica delle metropoli Usa che consumano l’extra vergine di oliva Italiano. Preceduta solo da New York, la lista prosegue con Boston, Los Angeles, Philadelfia, Miami e Chicago. Tutti grandi centri dove vi sono redditi più alti e una più diffusa distribuzione della ricchezza con consumatori che hanno maggiore capacità di acquisto. Il 70% circa di tutto l’olio italiano importato negli USA viene consumato in questi grandi centri urbani. La nuova frontiera del made in Italy in USA sarà quella di spiegare correttamente ai consumatori americani che non esiste un solo olio extra vergine di oliva e che la molteplicità dei sapori rappresenta la vera ricchezza del made in Italy che in Italia trova nell’alta qualità certificata e garantita il punto di equilibrio più alto tra prodotto e territorio.
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