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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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47^ Esposizione Internazionale Canina di Padova

27/01/2011
Cani della Forestale - Qualcuno abbandona un serpente a sonagli, un caimano o un giovane giaguaro portati illegalmente in Italia e divenuti ingestibili? Intervengono i tre cani italiani specializzati nella loro cattura. Due tra essi, i golden retriever Rock e Zara, condotti dagli ispettori del Corpo Forestale dello Stato Tiziano Padovan e Nicola Pierotti, sabato 29 gennaio alla Fiera di Padova, daranno dimostrazione della loro abilità fiutando stracci intrisi degli odori di questi tre animali esotici, raccolti nei giardini zoologici. Lo faranno nell’ambito delle dimostrazioni alla 47^ Esposizione Internazionale Canina di Padova, che tra sabato e domenica riunirà più di 1.600 cani di razza nel concorso di bellezza più prestigioso del Nordest, con allevatori che giungono da tutta Europa, 27 mostre speciali, due raduni di razza, 24 giudici internazionali impegnati nei giudizi e dimostrazioni di agility.

La Forestale metterà alla prova anche il labrador Iron, condotto dall’ispettore Ivano Tollardo. Iron è l’unico cane in Italia ad effettuare la ricerca degli “acceleranti”, materiali usati dai piromani per appiccare gli incendi boschivi (gasolio, altri combustibili, ma anche il comune zampirone). I tre cani di scena a Padova sono di stanza nel Trevigiano, a Volpago del Montello e vengono impiegati in missioni in tutta Italia.

Cani poliziotto

Non svolgono inchieste vere e proprie come il loro “collega” televisivo Rex, ma i cani poliziotto italiani sono realmente impegnati sul campo per sconfiggere la criminalità. Alla 47^ Esposizione Internazionale Canina di Padova se ne vedranno al lavoro sabato e domenica due della Polizia di Stato di Padova. Eno, condotto dall’agente scelto Fabio Ferrari, è un pastore tedesco di 6 anni, arrivato alla squadra Cinofili della Polizia di Padova nell’estate 2007 al termine dell’addestramento a Nettuno (Roma) nella scuola dell’Istituto per ispettori della Polizia di Stato. Impiegato negli stadi o durante le manifestazioni con finalità di deterrenza, in Fiera Eno farà dimostrazioni di obbedienza.

Cedric, condotto dall’agente scelto Giampietro Comin, è un pastore tedesco di 3 anni, giunto da Nettuno a Padova da pochi mesi e già impiegato con successo in numerosi sequestri di droga a Padova, Treviso e Mantova. Oltre a tutti i generi di stupefacenti più diffusi, Cedric si è mostrato capace di riconoscere il mefedrone, la nuova droga chimica (variante dell’ecstasy) che a Treviso due mesi fa ha provocato la morte di un ragazzo. In seguito a quell’evento il cane ha scovato nei boschi del Trevigiano un chilogrammo di mefedrone: e sarà questo e altri tipi di droga che Cedric cercherà nei nascondigli in Fiera.

Cani di salvataggio

In Fiera la Sezione Veneto della Scuola Italiana di Cani salvataggio mostrerà come si preparano i cuccioli di varie razze, attraverso il corretto rapporto cane- padrone: dalla “cattura sguardo” alla salita dell’animale sul gommone in movimento. Saranno presenti due eroi a quattro zampe: i cani da salvataggio trevigiani Duke di Lorenzo Calcaterra da Mogliano e Ljuba di Alessandro De Fato di Preganziol, che hanno salvato 5 vite umane.

Ljuba, terranova di 7 anni, lo scorso Ferragosto ha salvato una dodicenne ucraina e suo padre che stavano annegando a Porto Santa Margherita. Alle 10,30, Alessandro De Fato ha visto un uomo lanciarsi dagli scogli nel mare molto agitato. E’ così che, avvicinandosi assieme al suo cane, ha notato in acqua una bambina che non riusciva a nuotare, in preda al panico. “Io sono andato avanti- racconta- raggiungendo la piccola prima che la corrente la portasse al largo. L’ho tranquillizzata appoggiandola al petto finché è arrivata Ljuba; mi sono agganciato al cane che ci ha trainati a riva”.

Una volta in salvo, De Fato ha tratto in salvo anche il padre della bambina. Nel tentativo di soccorrere i due, per le pessime condizioni del mare il bagnino si è ferito sugli scogli, (14 punti di sutura a un piede). Ljuba, ricorda il suo padrone, è stata ricompensata con il suo premio preferito: un wurstel. “Era il nostro primo intervento in mare, e subito ho capito che senza Ljuba, che ha cominciato gli allenamenti settimanali quando aveva soltanto 58 giorni, non sarei riuscito a salvare la bambina”.

Nello stesso mare di Caorle, il 28 agosto scorso, due bambini di 6 e 7 anni sono stati salvati dal golden retriever Duke e dal suo padrone Lorenzo Calcaterra, che si sono buttati in acqua quando hanno visto un turista austriaco perdere contatto, per la forte corrente, col canotto su cui stavano i suoi figli.

Il cane addestrato, spiega Andrea Schiavon, si butta in mare dal natante di salvataggio e, quando il suo conduttore ha preso in carico chi è in pericolo, traina fino a riva lui e le altre persone: un cane così è in grado di trainare un gommone con 10 persone a bordo.

“Il Comune di Caorle è stato il primo in Italia a convenzionarsi, nel 2010, con noi per questo servizio di salvataggio affidandoci il controllo di tratti di spiaggia privi di bagnino. Nel Veneto operano 50 unità cinofile (cane-padrone) addestrate per interventi in acqua. Grazie a questi cani quest’estate ci sono stati cinque morti in meno”.

In Fiera i sei cani intervenuti tra le macerie de L’Aquila

Il racconto di un conduttore

Alle 7 di mattina del 6 aprile 2009, 4 ore dopo il terremoto in Abruzzo, i volontari del gruppo cinofilo “Il Gelso” di Ponte San Nicolò, sono stati allertati.

“Una volta sul posto con i nostri cani addestrati al recupero dei dispersi sotto le macerie e in superficie- ricorda l’istruttore professionista Sandro D’Alò- ci siamo messi a disposizione dei Vigili del Fuoco lavorando al loro fianco e chiedendo ai nostri cani di tirare fuori dalle macerie tutto quello che gli abbiamo insegnato in questi anni, lavorando in mezzo ai rumori di ruspe e generatori. L’intervento ha visto impegnati Hook & Zizza border collie condotti da Sandro D’Alò, il labrador Kira condotta da Luigino Lambranzi, il flat Ray condotta da Alessandra Fornasiero, Pablo il rottweiler condotto da Nicola Fornelli, il labrador Petra condotta da Silvano Compagno e il labrador Jò condotto da Gabriella Fiorio. Ci hanno assegnato le macerie di un palazzo crollato dietro la Casa dello studente, con 29 persone all’interno. Il lavoro è durato dalle 15 alle 3 di notte e i nostri cani, dopo aver abbaiato, hanno trovato l’ultimo cadavere. E’ stato difficile, perché l’edificio di 5 piani era completamente sbriciolato e l’eccessiva polvere creava problemi olfattivi ai cani. I pompieri indicavano come muoverci, le ruspe tiravano via il possibile, poi entravano in azione i cani. Niente può sostituirli. Quando un cane fiutava qualcosa, tutti gli uomini impegnati nel raggio di quei 250 mq di macerie, dovevano fermarsi e tacere. Impressionante, dopo 2 giorni di ricerca, trovare negli scantinati la luce ancora accesa”.

“Più recentemente siamo stati impegnati anche per l’alluvione veneta. Il gruppo si è messo a disposizione della Protezione Civile piovese e di quella provinciale, recuperando una persona anziana isolata a Roncajette e alcuni cani abbandonati legati a catena. Il lavoro sul campo, come a L’Aquila, è molto diverso dall’allenamento che svolgiamo nel campo macerie di Ponte S.Nicolò, perché i ritmi sono serrati e le condizioni difficili”.

Luigino Lambranzi

Il cane impara ad accendere la luce e ad azionare la lavatrice

Questi cani del gruppo cinofilo “Il Gelso” (border collie, labrador, pastore belga, maremmano, meticci) sono anche addestrati a compiti più domestici: soprattutto in caso di impedimento per le persone anziane o per improvvisi malori dei loro padroni. Sono infatti capaci di accendere gli interruttori della luce, aprire le porte e anche azionare la lavatrice.

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