Sicurezza idrogeologica: da CdB Lazio Piano Interventi
“Ciò è ulteriormente grave - prosegue - perché incrementa il pericolo di frane ed alluvioni in una regione, dove un elevato rischio idrogeologico già interessa il 33% dei 308 comuni, vale a dire 1309 chilometri quadrati. Analoghe situazioni si registrano anche in altre regioni.”
Tale precaria situazione è accentuata dalla crescente urbanizzazione delle coste e dalla particolare antropizzazione, per cui citando il solo Lazio, il 73% della popolazione laziale risiede nella provincia di Roma ed il 43% nella sola Capitale. A tutela della sicurezza idraulica, i consorzi di bonifica laziali gestiscono una rete di 1300 chilometri, capace di trattenere 20 milioni di metri cubi d’acqua, pari all’invaso del lago toscano di Massaciuccoli, che tanta apprensione ha creato nei mesi scorsi, pur minacciando un’area assai meno abitata.
“In queste condizioni – sottolinea Gargano - è evidente che l’attuale rete idrografica laziale è insufficiente; per questo i consorzi di bonifica hanno approntato un Piano pluriennale per la mitigazione del rischio idrogeologico nel Lazio e che ammonta a circa 861 milioni di euro: i progetti immediatamente cantierabili sono pari a 209 milioni di euro, cui vanno aggiunti progetti in attesa di esecutività (vale a dire all’ultimo stadio dell’iter burocratico) per ulteriori 338 milioni di euro. E’ necessario perciò che, accanto agli indispensabili finanziamenti, si snelliscano anche le procedure burocratiche, affinchè il territorio possa essere idrogeologicamente più sicuro, evitando contenziosi come quelli che si preannunciano nella Piana Reatina, dove 3000 ettari di territorio sono rimasti sommersi per una decina di giorni con gravissimi danni alle coltivazioni agricole ed agli immobili.”