Paradisi fiscali: non basta un fax per fare una società
La Commissione tributaria regionale di Venezia ha confermato quindi la sentenza della Ctp di Treviso e stabilito che occorre verificare l’effettività delle operazioni sottostanti, non in astratto, ma con riferimento alla reale operatività dei soggetti che hanno beneficiato dei pagamenti (cioè le società black list).
“Scatole vuote” per intermediari – A insospettire i funzionari dell’Agenzia delle Entrate, la particolare “organizzazione” dei presunti intermediari. Solo un fax a simulare lo svolgimento di una attività economica. Quelle che dovevano essere vere e proprie società attrezzate, sono in realtà scatole vuote senza un’effettiva operatività. Difficile anche solo risalire all’esatta compagine proprietaria, dato che operavano in paesi “non collaborativi” con le Autorità tributarie italiane.
Altri analoghi accertamenti per importi multimilionari sono stati emessi per l’annualità 2004, attualmente in discussione davanti alla Commissione tributaria provinciale di Venezia, e l’annualità 2005. Mentre sono in fase di lavorazione analoghe contestazioni riguardanti i periodi 2006-2007.
Agenzia delle Entrate
Direzione Regionale del Veneto