La UE stringe morsa sul trattamento dati passeggeri aerei
"La proposta di direttiva PNR è un elemento importante della politica di sicurezza dell'UE. Sono necessarie norme comuni a livello dell'Unione per lottare contro il terrorismo e contro reati gravi quali il traffico di stupefacenti e la tratta degli esseri umani, e per garantire al tempo stesso il rispetto della privacy dei passeggeri e la piena tutela dei loro diritti in tutti gli Stati membri. La proposta prevede che gli Stati membri rendano anonimi tutti i dati raccolti", ha dichiarato Cecilia Malmström, Commissaria per gli Affari interni.
Le compagnie dovranno trasferire, in un'unità dedicata nello Stato di arrivo o di partenza, i dati relativi ai passeggeri dei voli internazionali figuranti nei rispettivi sistemi di prenotazione. Gli Stati membri analizzeranno e conserveranno i dati a fini di prevenzione, accertamento, indagine e azione penale nei confronti dei reati gravi e del terrorismo. Si garantirà anche una forte protezione della vita privata e dei dati personali: i dati potranno essere utilizzati esclusivamente ai fini della lotta contro i reati gravi e i reati di terrorismo. Un mese dopo il volo le autorità dovranno rendere anonimi i dati, che non potranno essere conservati, complessivamente, per più di cinque anni. I vettori non potranno in nessun caso trasferire i dati sensibili che rivelino l'origine razziale o etnica, le opinioni politiche o le convinzioni religiose delle persone, né gli Stati potranno avere accesso a queste banche dati. Forti limiti sono introdotti anche sulle modalità di trasferimento dei dati: ad esempio quante volte i vettori possono trasferire i dati agli Stati e la sicurezza dei trasferimenti, per limitare l'impatto sulla vita privata e ridurre al minimo i costi per i vettori.
I dati del codice di prenotazione sono le informazioni fornite dai passeggeri al momento della prenotazione dei biglietti e al momento del check-in sui voli. Con questa misura si eviteranno disparità nella protezione dei dati personali dei passeggeri e lacune in termini di sicurezza, aumenti dei costi e incertezza giuridica sia per i vettori che per i passeggeri.
Gli Stati Uniti, il Canada e l'Australia obbligano attualmente i vettori dell'Unione europea a rendere disponibili i dati PNR di tutti coloro che volano in e da questi paesi. L'esperienza conferma che questi dati sono necessari per lottare contro i reati gravi e il terrorismo. Il Trattato di Lisbona, in vigore da poco più di un anno, attribuisce all'Unione europea nuove competenze in materia, riprese nella proposta della Commissione. Ora la palla passa nel campo del Consiglio dei Ministri competenti e al Parlamento europeo per l'approvazione finale.