Rischio idrogeologico: l'impegno dei CdB Emilia-Romagna
La mitigazione del rischio idrogeologico e una più razionale gestione della risorsa acqua – fattore produttivo indispensabile per produrre le eccellenze del made in Italy alimentare di cui l’Emilia-Romagna è leader in Italia e in Europa – sono stati al centro dei lavori. “In particolare sul tema acqua – ha detto Pederzoli – il sistema di Bonifica della regione, recentemente riordinato e pronto ad affrontare l’ordinaria amministrazione dopo le elezioni di dicembre, vuole accentuare il suo impegno dando nuovo impulso ai progetti di risparmio idrico, al potenziamento dei sistemi irrigui, alla realizzazione di una serie di piccoli e medi invasi collinari, alla lotta all’inquinamento, applicando il principio che ‘chi inquina paga’ perché distrugge un bene di primaria importanza per la collettività”.
I Consorzi della regione si accingono ad aprire i cantieri degli interventi per quasi 80 milioni di euro per 14 grandi progetti finanziati grazie alla ‘ripartenza’ del Piano irriguo nazionale nel 2010: “Risorse preziose ottenute grazie alla collaborazione tra Consorzi e Regione. Purtroppo non sono in vista ulteriori finanziamenti per nuove opere o completare quelle esistenti per cui ci orienteremo sui Fondi europei o sul Piano di sviluppo rurale della regione per trovare nuove risorse al fine di accrescere la sicurezza idraulica del territorio e la disponibilità di acqua di superficie per usi irrigui e plurimi”, ha detto Pederzoli. Che ha indicato anche nel comparto delle energie rinnovabili (fotovoltaico/idroelettrico) e nella valenza turistico/ambientale del sistema di Bonifica nuove prospettive di impegno e di valorizzazione della realtà e del patrimonio secolare dei Consorzi.
Il presidente Anbi Massimo Gargano, chiudendo i lavori, ha ricordato che dalla disponibilità irrigua “dipende l’84% di quel made in Italy agroalimentare indicato, da una recente ricerca, come il secondo motivo, dopo il patrimonio artistico e territoriale, per il quale un turista sceglie di soggiornare in Italia”. Annunciando un convegno internazionale a Roma per i primi di luglio Gargano annuncia risposte concrete e scientificamente supportate “alle accuse pregiudiziali di chi insiste nell’accusare l’agricoltura di consumare troppa acqua. Assieme alle Organizzazioni professionali agricole, ad autorevoli rappresentanti del sistema territoriale, nonchè con l’ausilio scientifico del mondo accademico, daremo un valore economico al beneficio ambientale apportato dall’irrigazione e che è ben rappresentato da almeno due questioni di grande importanza per il futuro della stessa vita, quali la ricarica delle falde acquifere ed il contrasto alla loro salinizzazione.”
Web: www.urber.it
• Il sistema di Bonifica dell’Emilia Romagna
Tutto il territorio regionale – in larga parte sotto il livello del mare - è classificato per legge di bonifica ed è suddiviso in 8 ambiti territoriali chiamati comprensori, delimitati da confini idraulici di bacino. Su ciascun comprensorio opera un Consorzio per un totale di 8 Consorzi di primo grado e 1 (Canale Emiliano Romagnolo) di secondo grado. Imponente il sistema di opere gestito dai Consorzi: quasi 20.000 km di canali utili sia per raccogliere e allontanare le acque eccedenti sia per distribuirle a usi produttivi; 450 impianti per la difesa idraulica e il sollevamento e l’utilizzo delle acque, 2 dighe (capacità totale 18,7 milioni di metri cubi), 7 traverse (500.000 metri cubi), 35 casse di espansione (capacità 60 milioni di metri cubi) per rendere più sicuro il territorio e valorizzarlo a fini ambientali; 9 aree naturalistiche. A fini irrigui, industriali e ambientali viene distribuito mediamente ogni anno oltre 1 miliardo di metri cubi d’acqua su quasi 650.000 ettari servendo circa 50.000 aziende agricole.
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