Nuove regole europee sui rifiuti elettronici
Secondo la risoluzione del Parlamento, approvata a larga maggioranza, gli Stati membri dell'UE dovrebbero, dal 2016, raccogliere l'85% dei rifiuti elettronici che producono. Per il 2012, i deputati propongono un obiettivo di 4 kg per abitante, già previsto dalle regole in vigore, o in alternativa la quantità di rifiuti raccolta nel 2010, a seconda di quale delle due opzioni prevede la maggior quantità. Ogni anno in Europa si raccolgono oltre 50.000 di tonnellate di rifiuti elettrici, che sono difficili da smaltire e incidono pesantemente sull'ambiente.
Oltre a portare a vantaggi in termine di salute e per l'ambiente, il trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici può garantire anche la raccolta di materiali di valore. I deputati europei chiedono un obiettivo di riciclo compreso fra il 50 e il 75% e uno di riutilizzazione del 5%.
Quali tipi di rifiuti sono inclusi nelle nuove regole? Tutti i tipi di rifiuti elettrici ed elettronici dovrebbero essere inclusi nella nuova normativa con poche eccezioni, come le grandi istallazioni, l'equipaggiamento militare e i veicoli. Anche le apparecchiature fotovoltaiche saranno esentate da questi obiettivi, poiché la loro gestione è affidata a professionisti ed è già regolata da target specifici.
Inoltre il Parlamento propone di ridurre il numero delle categorie delle apparecchiature elettriche per semplificare gli obblighi che gravano sulle imprese, cosi come dovrebbero essere semplificate le procedure di registrazione. I consumatori dovrebbero avere il diritto di disporre i rifiuti elettrici ed elettronici senza alcuna spesa in centri di raccolta appositi e quello di restituire, nel caso di oggetti non ingombranti, il rifiuto al punto di vendita.
Infine, la questione dell'esportazione illegale di rifiuti. Grandi quantità di rifiuti elettrici ed elettronici, dichiarati illecitamente come riutilizzabili, sono esportati nei paesi in via di sviluppo, dove spesso sono processati in condizioni pericolose, anche con la partecipazione di bambini. Oltre a sostenere la proposta della Commissione europea per ispezioni più severe sule navi, il Parlamento chiede inoltre che l'esportatore abbia il peso della prova che i beni sono effettivamente riutilizzabili.