Pubblicità ingannevole, anche le imprese rischiano
24/02/2011
Non sono soltanto i piccoli consumatori a rimanere vittime della pubblicità ingannevole: capita anche alle aziende di scoprire di dover pagare, e molto caro, servizi alla fine inesistenti. A essere caduto nella vecchia ma sempre efficace trappola di loghi altisonanti e condizioni scritte in caratteri microscopici è questa volta il titolare di una società di consulenza di Rovigo, che credeva di aderire a un servizio gratuito per l’iscrizione a banche dati del settore, e invece si è trovato a sottoscrivere un contratto da quasi 3mila euro. «La proposta ci è arrivata via mail e ci è sembrata attendibile perché comparivano in bella vista il logo di un ente accreditato dalla Comunità europea, con cui collaboriamo spesso – racconta il titolare, A.S. – la dicitura “Eu Business Register” e il testo era inoltre redatto in inglese». Confidando nell’affidabilità – poi risultata solo apparente – dell’ente proponente, il titolare sottoscrive il contratto, vedendosi però recapitare a sorpresa pochi giorni dopo una fattura da 900 euro, pagamento da ripetere ogni anno per 3 anni. «A quel punto ho chiesto ulteriori informazioni e ho scoperto che in caratteri davvero illeggibili c’era in effetti scritto che con la firma si aderiva a un contratto molto salato. Ma quando ho esercitato il diritto di recesso entro i 7 giorni previsti per legge mi sono sentito rispondere che non era possibile». Oltre al danno la beffa: se un registro esisteva, era stato creato il giorno stesso della firma del contratto, e una telefonata all’Ufficio di rappresentanza della Comunità europea confermava che l’Eu Business Register era ben conosciuto, ma non certo per i suoi meriti professionali. L’ufficio legale dell’Adico ha quindi fatto partire la diffida, che contesta la fattura per pubblicità ingannevole, e gli avvocati confidano in una soluzione positiva della vicenda. I consigli del presidente dell’Adico Carlo Garofolini per evitare disavventure come questa sono pochi e semplici: «Verificate con cura l’affidabilità di chi vi propone un servizio a voi sconosciuto, in questo senso Internet offre informazioni molto utili e nei blog potreste trovare riscontri positivi o negativi – spiega Garofolini – e se in calce alla lettera che ricevete ci sono paragrafi scritti in caratteri illeggibil chiedete informazioni esplicite in merito, ci potrebbero essere puzza di truffa».
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