Costruzioni Veneto: il piano casa guiderà miniripresa 2011
RISULTATI 2010
Il quarto trimestre 2010 conferma il rallentamento della crisi nel settore delle costruzioni. Pur restando negativo, il fatturato (-2,8%) registra un miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2009 (-6,7%) e al primo trimestre 2010 (-7,5%), quando la crisi toccò l’apice. Dinamiche peggiori per le imprese artigiane (-2,9%) e di piccola dimensione (-3%), mentre per le imprese non artigiane e di maggiori dimensioni la diminuzione si attesta al -2%. Diversi gli indicatori a livello territoriale: forte calo per Padova (-4,6%) e Rovigo (-5,2%), a seguire Venezia -3,3%, Verona e Treviso -2,4%, sostanziale stabilità per Vicenza (-0,5%), mentre Belluno registra un +0,4%. Ancora in flessione gli ordini (-2,3%), ma per un valore pari alla metà del primo trimestre 2010 (-4,7%). Ancora in calo l’occupazione (-1,1%), sulla quale ha pesato l’eccessiva piovosità (42 giorni di pioggia nel quarto trimestre contro i 25-30 della media precedente). In forte crescita i prezzi alla produzione (+3%), mentre resta negativo il dato sugli ordini (-2,3%) con Rovigo che tocca il -4%, seguita da Padova (-3,2%), Verona (-2,4%), Venezia (-2,3%), Treviso (-2,1%) e Vicenza (-0,5%). Stabile Belluno (+0,2%).
PREVISIONI 2011
Per la prima volta nell’ultimo anno, gli indicatori previsionali evidenziano segnali positivi. Rallenta la dinamica negativa del volume d’affari complessivo (-0,3%) ma con una crescita attesa del +0,7% per le imprese più strutturate; continua, ma più contenuta, la crescita dei prezzi alla produzione (+1,2%); crescono gli ordini del +0,4% per le imprese non artigiane e del +1% per le imprese con oltre 9 addetti. Conseguenza è un’attesa occupazionale in debole crescita (+0,5%). Il 12,6% del campione intervistato (600 imprese rappresentative dell’universo) ha dichiarato di non essere mai stato in crisi, il 3,5% di esserne già uscito. Il 39,8% attende di uscire dalla crisi nel 2011, mentre il 13,5% vede un orizzonte positivo solo nel 2012. Le imprese che dichiarano di non riuscire ad uscire dalla crisi sono il 10,2%. Le tre principali difficoltà per il 2011 sono i ritardi nei tempi di pagamento (32,8%), la stagnazione della domanda (24,2%) e la difficoltà nell’accesso al credito al pari dell’aumento dei prezzi delle materie prime (rispettivamente 9,2% e 9,0%).
FOCUS PIANO CASA IN VENETO
Un impulso alla miniripresa arriva senz’altro dal piano casa. A fine gennaio si stimano 23mila domande presentate: 21.700 nel comparto residenziale per 1.627.500 metri cubi (17% delle nuove volumetrie ultimate nel 2010) e 1.300 nel non residenziale per 221.000 metri cubi (12% delle volumetrie relative al piano casa). Cresce la volumetria media per intervento nel settore residenziale (75 metri cubi), mentre resta stabile nel comparto non residenziale (170 metri cubi). Il 90% delle domande fa riferimento esclusivamente al settore residenziale e all’aumento del 20% delle volumetrie (art. 2 della Legge). Complessivamente il volume d’affari che verrà attivato dagli interventi del piano casa è stimato in 720 milioni di euro, dei quali 650 milioni per domande relative all’edilizia residenziale, valore pari al 10,4% del totale degli investimenti in nuove costruzioni residenziali per il 2010.
«Si conferma l’importanza dell’Osservatorio come strumento di lettura del mercato al servizio delle imprese – sottolinea Serafino Pitingaro, Centro Studi Unioncamere del Veneto –. Unioncamere, grazie alla collaborazione con CEAV e CEVA, riesce oggi a misurare e prevedere le dinamiche di un settore strategico per la ripresa dell’economia regionale, dove le micro e piccole imprese, pur risentendo maggiormente delle difficoltà della crisi economica, rivestono un ruolo fondamentale».
«Come avevamo già anticipato a dicembre, e i dati oggi lo confermano, il piano casa nel 2011 guiderà in Veneto una miniripresa del settore – l’analisi di Federico Della Puppa, ricercatore CRESME –. Ma sapere che oggi una impresa su due è in grosse difficoltà, in particolare le piccole imprese artigiane, deve far riflettere su quali strumenti porre in essere per aiutare chi oggi è in difficoltà ad agganciare la miniripresa. Tempi di pagamento e accesso al credito sono gli elementi sui quali tutti gli operatori oggi sono chiamati a dare risposte concrete».
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