In mostra l'unicità del Liberty a Trieste
La corposa serie di materiali documentali e di fonti archivistiche alle quali si è attinto e che compaiono in mostra in versione originale e, nella maggior parte dei casi, per la prima volta mostrati al pubblico, evidenzia la doppia accezione del "costruire" e dell'"abitare" illustrando con un approccio mirato al tema della residenza e del progetto architettonico di tipi edilizi i caratteri, gli aspetti salienti e i dettagli di un periodo di grande interesse e fino ad oggi poco indagato.
All'interno dell'ampio ambito espositivo, museo nel museo ascrivibile al periodo, la Pescheria costruita nel 1911, si raccontano le tre anime dell'esposizione: la prima 'COSTRUIRE' attraverso le sezioni "Microstorie architettoniche", "Tasselli urbani" e "Liberty effimero", quindi 'ABITARE' con la sezione "Mobilieri a Trieste" integrate da ulteriori sezioni di approfondimento sulla "Formazione e la cultura" progettuale di progettisti e maestranze e la "Materia e tecnica" frutto di inedite e ardite sperimentazioni. Ad illustrare la terza 'L'ALBA DEL NOVECENTO', i principali eventi storici, politici, economici, scientifici e artistici che si avvicendano nell'arco di un ampio decennio in Europa, in Italia e a Trieste, attraverso un articolato inquadramento storico, vi è l'accompagnamento e la proiezione di circa 200 immagini d'epoca.
I documenti esposti provengono da una decina di archivi e istituzioni culturali, tra i quali l'archivio tecnico disegni e l'archivio generale del Comune di Trieste, l'archivio del Museo teatrale, l'archivio di Stato, la fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste, alcune biblioteche civiche e numerosi collezionisti privati.
E tra disegni, fotografie, documenti scritti, pubblicazioni, album, tavole, litografie ed elementi d'arredo si arriva al cospicuo numero di circa 500 pezzi esposti, quasi tutti mostrati per la prima volta al pubblico.
Il progetto di allestimento ha previsto l'esposizione di questi preziosi elaborati su sessanta tavoli e una ventina di pannelli verticali a comporre una fitta selva di architetture e di percorsi urbani che articolano il grande spazio del Salone degli Incanti. Vengono ricostruiti, inoltre, tre ambienti abitativi completati da alcuni esempi di vetrate al tempo appartenenti all'Excelsior Palace Hotel.
Ad accompagnare la ponderosa e ricca esposizione di materiali iconografici è stata impostata una mappatura di più di 150 edifici che, nel loro complesso o per la presenza di parti significative (portoni, balconi e ferri battuti, apparati decorativi), possono essere ascritti al periodo indagato.
Di questi è stata fatta una selezione di eccellenze, circa una quarantina, che illustrano la presenza di professionisti noti e meno noti sulla scena urbana triestina di cui vengono mostrati i disegni autografi accompagnati da un centinaio di fotografie contemporanee che ne dettagliano i caratteri formali e costruttivi, consentendo un interessante confronto tra elaborati grafici d'epoca e stato attuale.
La grande mostra, promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste, curata da Federica Rovello dell'Università degli Studi di Trieste con la collaborazione di Michela Messina e Lorenza Resciniti (Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste) e dell'Ordine degli architetti della Provincia di Trieste per il progetto di allestimento, sarà visitabile nell'ex Pescheria - Salone degli Incanti dal 13 marzo al 19 giugno 2011.
Il catalogo, edito dal Comune di Trieste, sarà a cura di Federica Rovello con Michela Messina e Lorenza Resciniti.
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