Corte di giustizia europea: no a tribunale europeo brevetti
Nel giugno 2009 era stato chiesto alla Corte di Lussemburgo di esprimere il proprio parere sulla proposta di istituire il Tribunale europeo per i brevetti, e oggi è arrivata la sentenza negativa sull'incompatibilità con il Trattato di Lisbona. Ma per le imprese, la tutela dei brevetti a livello europeo è una priorità. Se la creazione del Tribunale sui brevetti subisce una battuta d'arresto, secondo la Commissione la protezione del brevetto unitario attraverso lo strumento della cooperazione rafforzata può continuare. Ma l'Italia è esclusa (per sua volontà, insieme alla Spagna) da questo meccanismo.
I negoziati sulla creazione del brevetto comunitario, infatti, sono falliti alla fine del 2010 perché gli Stati dell'UE non sono stati in grado di approvare all'unanimità il regime linguistico applicabile. Italia e Spagna si erano opposte perché le loro lingue nazionali non erano tra quelle (inglese, francese e tedesco) ammesse per la registrazione dei brevetti. Quindi, dodici Stati si sono messi d'accordo per procedere con il metodo della cooperazione rafforzata, che consente di procedere senza l'accordo di tutti gli altri. Ad oggi, 25 Stati UE (tutti tranne Italia e Spagna) hanno chiesto di partecipare alla cooperazione rafforzata.
Il 15 febbraio scorso, il Parlamento europeo aveva autorizzato la procedura di cooperazione rafforzata in materia di protezione del brevetto unitario, e gli Stati dell'UE che sono d'accordo sono pronti a prendere una decisione, nella riunione del Consiglio "Competitività" in calendario il 10 marzo. Secondo la Commissione, è importante mantenere lo slancio dato dalla posizione favorevole del Parlamento a una soluzione rapida ed efficace. Non c'è alcun motivo giuridico per non adottare la decisione tra gli Stati, quindi il Consiglio di giovedì potrà procedere su questo punto.
Dopo il pronunciamento odierno della Corte, il lavoro sulle controversie brevettuali può riprendere con la stesso ritmo di quello in corso sul brevetto europeo stesso. L'obiettivo della prevista creazione della Corte europea dei brevetti è quello di istituire un sistema unificato per la risoluzione delle controversie sui brevetti, che riduca i costi e la complessità esistente derivanti da contenziosi in corso parallelamente in vari Stati UE. Questo darebbe certezza al diritto in materia a livello europeo, evitando sentenze contraddittorie. Il Tribunale europeo dei brevetti, come previsto dal progetto, consisterebbe in un Tribunale di primo grado (con una divisione centrale e divisioni locali e regionali nei vari Stati) e una corte d'appello.
Il tribunale avrebbe una competenza esclusiva per i procedimenti sui brevetti europei rilasciati dallo "European Patent Office" e per la protezione del brevetto unitario. La Corte europea di giustizia resterebbe competente in caso di dubbi sull'interpretazione del diritto comunitario.
Il progetto di accordo sul Tribunale del brevetto comunitario è stato sviluppato dal Consiglio europeo, dopo il rilancio del dibattito sulla riforma dei brevetti nel 2007. Nel dicembre 2009 il Consiglio ha adottato all'unanimità le conclusioni su un sistema di brevetti rafforzato in Europa.
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