Il 9° Congresso Legacoop guarda al rilancio del Veneto
«Pensiamo – ha sostenuto il Presidente Poletti nel suo intervento – che non ci siano più ragioni di fondo che impediscano questa unità e che in questo modo la cooperazione italiana possa presentarsi libera da vincoli di appartenenza politica o ideologica alla società. A questa nostra società italiana che ha un grande bisogno di strumenti capaci di interpretare anche la problematicità di questo momento di crisi. Noi abbiamo bisogno di dare fiducia alla gente, la crisi è anche una crisi di fiducia e non sappiamo dove sbattere la testa. La forma cooperativa è buona forma anche per affrontare il tema della fiducia».
Questo tema politico è stato focalizzato nella relazione introduttiva del Presidente uscente Gianfranco Lucatello, che aveva richiamato «il nostro orizzonte culturale: il valore della sussidiarietà, della presenza del pubblico solo ai livelli nei quali il privato (impresa, associazioni, cittadini) non sia in grado di dare risposte; la vicinanza tra domanda e offerta di servizi alla persona (dal punto di vista territoriale); l’attribuzione di risorse ai livelli inferiori dell’organizzazione sociale; la loro gestione diretta da parte delle comunità di cittadini; il principio di responsabilità. Noi dobbiamo ripartire da qui nella nostra azione».
E chiedendosi che cosa possa fare concretamente il mondo della cooperazione per uscire dalla crisi, il Presidente Lucatello ha risposto: «Noi dobbiamo: investire in tecnologia; investire nelle risorse umane; razionalizzare gli strumenti di sistema (dai consorzi fidi, ai consorzi commerciali; dalle società di formazione alle azioni per l’internazionalizzazione delle nostre imprese); integrare le nostre cooperative attraverso tutti gli strumenti disponibili: unificazioni, costituzioni di gruppi cooperativi o di reti d’imprese. Il nostro compito di oggi, è quello di rafforzare il processo di consolidamento di un’Associazione che ha cercato, in tutti questi 4 anni, di non lasciare nessuno da solo: nessun consiglio di amministrazione, nessun presidente di cooperativa, nessun socio, nessuna cooperativa».
LEGACOOP nel Veneto vuol dire 350.000 soci delle cooperative, il 7,12% del totale della popolazione veneta; circa 30.000 occupati stabilmente; una produzione che supera i 2 miliardi e 600 milioni di euro. Rieletto il nuovo direttivo (con due sole astensioni tra i circa duecento delegati presenti al momento della votazione) spetterà ora a questo organismo eleggere al proprio interno il presidenteLEGACOOP, carica alla quale concorrono il Presidente uscente Gianfranco Lucatello e Liliana Magnani (di Vicenza, presidente di Coop Veneto) la cui candidatura, pur presentata ben oltre i termini previsti, è stata ugualmente accolta.
In chiusura del Congresso, sono stati assegnati i premi “Luzzati: una vita per la cooperazione veneta” assegnati a cooperatori che con la loro azione alla guida delle storiche cooperative venete hanno dato un contributo determinante allo sviluppo della cooperazione nella nostra regione.
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