Veneto: un’altra alluvione
18/03/2011
Un nuovo fenomeno alluvionale, seppur limitato rispetto all’evento dello scorso novembre, ha interessato il Veneto; numerose le aree allagate, ma soprattutto, ancora una volta, alcune zone urbane nel territorio veronese di Soave, dove è straripato il corso d’acqua Tramigne. Quanto accaduto, secondo le analisi effettuate dalla Regione Veneto, è dovuto a precipitazioni assolutamente anomale, limitate nello spazio e nel tempo; questo ha fatto sì che, ad esempio, il fiume Alpone abbia raggiunto la terza maggiore altezza idrometrica degli ultimi 25 anni, mentre il fiume Lemene ha segnato il suo record degli ultimi 24 anni. Le previsioni emesse erano di allerta, ma sono poi state superate dai fatti e con grande rapidità; in ogni caso, le arginature hanno sostanzialmente tenuto. Il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta (con sede a S.Bonifacio, nel veronese), in una nota, ha ricordato come “già all'indomani degli eventi alluvionali di novembre, furono presentate concrete soluzioni per la riduzione del rischio idrogeologico. Ancora adesso, però, si attendono scelte e conseguenti risorse da parte delle autorità competenti. E' tempo che ognuno si assuma davvero le proprie responsabilità.” La nota ricorda anche che l'assetto idraulico dei corsi d'acqua Tramigna ed Alpone non è di competenza del Consorzio di bonifica. “Ciò nonostante - prosegue l’ente consorziale - la nostra esperienza ci permette di indicare risposte certe al territorio, come i bacini di espansione già realizzati nel vicentino. Su queste soluzioni è opportuno un sollecito confronto con i sindaci.”