Articolo di Algirdas Šemeta, Commissario UE fiscalità
Con queste premesse, la Commissione ha adottato una proposta fondamentale per abbattere le principali barriere fiscali e rendere meno costoso e più facile fare impresa in tutta l'UE: un regime comune per il calcolo della base imponibile delle società. Di cosa si tratta?
Si tratta di offrire alle aziende la possibilità di applicare un unico insieme di norme e di lavorare con una sola amministrazione, invece di 27 diverse, per quanto riguarda il deposito delle dichiarazioni dei redditi aziendali.
Verrà inoltre riconosciuta in maniera adeguata la natura transfrontaliera delle imprese, consentendo loro di compensare le perdite in uno Stato membro con gli utili in un altro. Verrà meno la necessità del sistema complesso, costoso e non di rado fonte di contenziosi attualmente in vigore per le transazioni all'interno di un gruppo.
In breve, il nuovo regime eliminerebbe gli enormi oneri amministrativi, gli alti costi di armonizzazione e le incertezze giuridiche che le aziende affrontano attualmente quando operano in più di uno Stato membro dell'UE. Avremo invece un sistema comune più semplice che rispecchia fedelmente lo spirito del mercato interno. Ciò consentirà inoltre al mercato dell'UE di divenire più attrattivo per gli investimenti esteri, come è stato insistentemente ribadito dai partner internazionali.
È un sistema progettato per ogni dimensione d'impresa. Tenendo presente che le piccole e medie imprese sono la spina dorsale dell'economia europea, ho ritenuto fondamentale che la nostra proposta fosse aperta alle PMI così come alle grandi imprese. La sua applicazione sarà a discrezione delle imprese, le quali decideranno autonomamente se utilizzarla o rimanere all'interno del sistema nazionale.
Quanto ai suoi vantaggi, le cifre parlano da sole. I nostri studi dimostrano che esso permetterà alle imprese europee di risparmiare fino a due miliardi all'anno, grazie al consolidamento e alla riduzione dei costi di armonizzazione. Inoltre, i costi per le aziende che desidereranno espandersi oltre confine si ridurranno fino a un miliardo complessivo. Non sorprende dunque che la stragrande maggioranza delle imprese europee si sia già espressa a favore dell'applicazione del regime.
Vorrei inoltre sottolineare che quest'iniziativa non offre solo vantaggi per le imprese.
Ne trarrà beneficio ciascuno Stato membro, e ciascun cittadino dell'UE, in quanto verranno incoraggiate la crescita e l'occupazione e saranno attirati gli investimenti stranieri che permetteranno all'Unione europea di diventare un attore più competitivo a livello mondiale.
Prima di concludere, c'è un ultimo punto importante da sottolineare. Il nuovo regime di calcolo della base imponibile non è un'armonizzazione delle aliquote d'imposta sulle società. E nemmeno un primo passo in questa direzione. Credo fermamente che la pressione fiscale sulle imprese sia una questione di sovranità nazionale e - fintantoché la si applica in modo giusto - ciascuno Stato membro debba decidere autonomamente, in linea con le esigenze nazionali.
È da tempo diventato evidente che l'Europa ha bisogno di un approccio comune per un ritorno collettivo alla crescita economica. Questa mia iniziativa è solo una di una serie di misure presentate dalla Commissione a tal fine. Essa è sostenuta da imprese, investitori e accademici. Mi auguro che ora che abbiamo sul tavolo una proposta forte, questa sarà sostenuta anche dagli Stati membri dell'Unione. In questo modo, possiamo progredire uniti per migliorare le condizioni per fare impresa e posare ulteriori fondamenta su cui costruire un'economia più forte e più sostenibile.
Algirdas Šemeta
Commissario europeo alla fiscalità e all'unione doganale
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