P.A.: oltre 4 mesi per pagare la piccola impresa
Nel corso del secondo semestre 2010, i tempi di pagamento dei clienti privati si aggirano intorno ai 47 giorni. Tale indicazione varia in modo sostanziale se si considerano i differenti settori di attività economica: si va infatti dai 20,3 giorni per il settore del commercio agli oltre due mesi dell’artigianato (63 giorni). All’interno di questa forbice si collocano poi le aziende della piccola impresa (55,4 giorni) e le aziende dei servizi (55,1 giorni).
L’amministrazione pubblica in media paga dopo tre mesi, circa il doppio rispetto alla clientela privata. Attendono di più le aziende dell’artigianato e della piccola impresa, in cui i tempi di riscossione si allungano rispettivamente fino a 108,5 e 128,8 giorni, con un divario rispetto alla clientela privata che arriva a quasi due mesi e mezzo nella piccola impresa. Uno scarto marcato si rileva anche nel commercio, in cui si passa dai 20 giorni dei clienti privati ai 52 giorni degli enti pubblici, ma anche nei servizi la differenza nei tempi di pagamento è significativa e si aggira intorno ai 25 giorni. In generale, rispetto al 2009, si registra un allungamento dei tempi di riscossione dalla pubblica amministrazione di quasi due settimane.
L’analisi territoriale. A livello territoriale sono le aziende del Nord e in particolare quelle dell’area nord-occidentale (16,5%), ad aver instaurato maggiori rapporti commerciali con gli enti pubblici, mentre al Centro e al Sud la piccola impresa ha avuto un raggio d’azione più circoscritto rilevando come meno di un’azienda su dieci nel corso del 2010 ha avuto tra i suoi committenti anche soggetti pubblici.
Rispetto alla clientela privata sono il Centro ed il Nordest ad accusare le dilazioni di pagamento più elevate con quasi sessanta giorni di attesa, mentre al Nordovest e al Sud il fenomeno appare più contenuto con un intervallo che si aggira intorno ai 42/43 giorni.
Considerando invece la clientela pubblica in tutte le ripartizioni si assiste ad un allungamento dei tempi di attesa rispetto ai privati e tale divario aumenta man mano che si scende lungo la penisola: dai poco meno degli 80 giorni del Nordest si passa agli 88 giorni del Nordovest, per poi superare i 90 giorni nel Centro ed arrivare a circa tre mesi e mezzo al Sud.
Rispetto al 2009, nel Nordest il divario risulta più pronunciato rispetto alla media nazionale con un ritardo di quasi otto giorni se si considera la clientela privata e di oltre 16 giorni se si prendono in esame i committenti della pubblica amministrazione.
Ai problemi di liquidità delle imprese e di difficoltà di accesso al credito delle stesse, esacerbati dalla crisi economico-finanziaria, si aggiungono i ritardi nei tempi di pagamento da parte della clientela privata e della pubblica amministrazione, con quest’ultima che fa aspettare le imprese addirittura due volte di più, arrivando ad oltre tre mesi di attesa. Un fenomeno questo – sostengono i ricercatori della Fondazione Impresa – che va assolutamente affrontato con decisione e che danneggia non meno di altri le piccole imprese italiane. L’auspicio è che gli interventi dell’Unione Europea, con la direttiva 2011/7/UE dello scorso 16 febbraio e l’adozione della nuova figura di Mister PMI, e dello Stato, con lo Statuto delle Imprese, conducano la lotta contro i ritardi dei pagamenti a buon fine, consentendo alle imprese di non esporsi ingiustamente e di poter disporre della liquidità necessaria, anche per gli investimenti.