Treviso per tre giorni capitale dei consumatori italiani
La Regione ha convintamente sostenuto questa “manifestazione a servizio del cittadino – ha ricordato Manzato – alla luce delle dimensioni delle truffe ai suoi danni: le ultime stime internazionali valutano che entro il 2015 il valore della contraffazione nel mondo raggiungerà i 1.700 miliardi di dollari, con una preoccupante crescita della produzione e commercializzazione di falsi che ingannano chi acquista, mettono in crisi gli operatori onesti e quanti si impegnano sul fronte della qualità e della correttezza commerciale, creano rischi per la salute e la sicurezza con prodotti potenzialmente pericolosi, tossici o fragili rispetto agli originali”.
“Il mercato del falso in Italia – ha aggiunto Manzato – ha un giro d’affari che si presume compreso tra i 7 e gli 8 miliardi di euro, che inquinano l’Italian Style e svalorizzano il “Made in”, ma che soprattutto compromettono una produzione legale e garantita, diretta e indotta, che varrebbe quasi 18 miliardi, garantendo circa 130 mila posti di lavoro. Sotto il solo profilo fiscale, la perdita per l’erario tra imposte dirette e indirette equivale al 2,5 per cento delle entrate pubbliche: circa 5,3 miliardi che di fatto vengono caricati sulle spalle dei cittadini e degli operatori onesti”.
Peggio ancora accade all’immagine dei prodotti italiani all’estero, per il cosiddetto Italian Sounding, con riferimento soprattutto a prodotti agroalimentari che richiamano, con inganno voluto, nomi e simboli del made in italy (per esempio Parmezan o Prisecco o una coccarda tricolore), ma che nulla hanno a che vedere con la qualità della nostra produzione nazionale. Si valuta che almeno un prodotto alimentare su quattro sia falsamente venduto all’estero come italiano (ma altre stime e su alcuni mercati il falso made in Italy supererebbe quello autentico), con illecito guadagno per chi lo propone e perdita di immagine, di quota di mercato e di fatturato da parte delle aziende nazionali e il rischio di impoverire la percezione del prestigio e dell’affidabilità del Made in Italy. Tra i principali mercati “taroccati” vi sono Stati Uniti, Canada e Messico; anche in Europa, tuttavia, la situazione sta assumendo caratteri allarmanti: solo nell’Unione Europea l’Italian Sounding vale 21 miliardi di euro contro i 13 dei prodotti originali.
“Sul territorio nazionale, le nostre Forze dell’Ordine – ha fatto presente Lorenzo Miozzi – hanno ottenuto risultati importanti nella lotta al fasullo e ai prodotti pericolosi, con 5.242 sequestri e oltre 89 milioni di beni intercettati. I sequestri sono cresciuti costantemente dal 2008 al 2010 e riguardano principalmente apparecchiature elettriche (24,9%), giocattoli (20,8%) e cosmetici (10,4%). Accanto all’ottimo contrasto delle Forze dell’Ordine, occorre tuttavia una svolta culturale e sociale: va spiegato e insegnato, fin dall’età scolare, che contraffazione e prodotti non sicuri sono spesso la stessa cosa e che la falsificazione dei prodotti alimenta il giro della criminalità e danneggia tutti. Il falso finiamo insomma con il pagarlo tutti se non impariamo a combatterlo senza quartiere e senza silenzi”.
Per quanto riguarda il fronte della sicurezza del consumatore nel Veneto, dove si stanno inserendo anche gli innovativi progetti di contrasto in sinergia pubblico – privato attivati con il supporto sostanziale della Regione, nel triennio 2008-2010 l’Agenzia delle Dogane e la Guardia di Finanza ha effettuato circa 3 mila sequestri, per un totale di oltre 3 milioni di pezzi tolti dalla circolazione e un valore economico di 37milioni di euro, a fronte di un dato nazionale che nello stesso periodo ha visto oltre 56mila sequestri, che hanno intercettato quasi 175 milioni di beni contraffatti.