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Treviso per tre giorni capitale dei consumatori italiani

14/09/2011
Treviso per tre giorni capitale dei consumatori italianiDa venerdì 16 a domenica 18 settembre Treviso sarà la capitale dei consumatori italiani: una città dove si approfondiranno i temi del consumo informato e consapevole e le tutele a garanzia dei cittadini che acquistano, insegnando anche a riconoscere i tanti trucchi di chi lucra sul loro stipendio o sulla loro pensione ingannandoli. La manifestazione e le iniziative che saranno organizzate nel corso di questa straordinaria “tre giorni”, la seconda edizione del Festival Nazionale dei Consumatori, sono state presentate nel Municipio del capoluogo della Marca dall’assessore regionale alla tutela del consumatore Franco Manzato, dall’assessore alle attività produttive del Comune Giuseppe Mauro e da Lorenzo Miozzi, presidente del Movimento Consumatori, associazione che organizza il festival in partnership con la Regione del Veneto.

La Regione ha convintamente sostenuto questa “manifestazione a servizio del cittadino – ha ricordato Manzato – alla luce delle dimensioni delle truffe ai suoi danni: le ultime stime internazionali valutano che entro il 2015 il valore della contraffazione nel mondo raggiungerà i 1.700 miliardi di dollari, con una preoccupante crescita della produzione e commercializzazione di falsi che ingannano chi acquista, mettono in crisi gli operatori onesti e quanti si impegnano sul fronte della qualità e della correttezza commerciale, creano rischi per la salute e la sicurezza con prodotti potenzialmente pericolosi, tossici o fragili rispetto agli originali”.

“Il mercato del falso in Italia – ha aggiunto Manzato – ha un giro d’affari che si presume compreso tra i 7 e gli 8 miliardi di euro, che inquinano l’Italian Style e svalorizzano il “Made in”, ma che soprattutto compromettono una produzione legale e garantita, diretta e indotta, che varrebbe quasi 18 miliardi, garantendo circa 130 mila posti di lavoro. Sotto il solo profilo fiscale, la perdita per l’erario tra imposte dirette e indirette equivale al 2,5 per cento delle entrate pubbliche: circa 5,3 miliardi che di fatto vengono caricati sulle spalle dei cittadini e degli operatori onesti”.

Peggio ancora accade all’immagine dei prodotti italiani all’estero, per il cosiddetto Italian Sounding, con riferimento soprattutto a prodotti agroalimentari che richiamano, con inganno voluto, nomi e simboli del made in italy (per esempio Parmezan o Prisecco o una coccarda tricolore), ma che nulla hanno a che vedere con la qualità della nostra produzione nazionale. Si valuta che almeno un prodotto alimentare su quattro sia falsamente venduto all’estero come italiano (ma altre stime e su alcuni mercati il falso made in Italy supererebbe quello autentico), con illecito guadagno per chi lo propone e perdita di immagine, di quota di mercato e di fatturato da parte delle aziende nazionali e il rischio di impoverire la percezione del prestigio e dell’affidabilità del Made in Italy. Tra i principali mercati “taroccati” vi sono Stati Uniti, Canada e Messico; anche in Europa, tuttavia, la situazione sta assumendo caratteri allarmanti: solo nell’Unione Europea l’Italian Sounding vale 21 miliardi di euro contro i 13 dei prodotti originali.

“Sul territorio nazionale, le nostre Forze dell’Ordine – ha fatto presente Lorenzo Miozzi – hanno ottenuto risultati importanti nella lotta al fasullo e ai prodotti pericolosi, con 5.242 sequestri e oltre 89 milioni di beni intercettati. I sequestri sono cresciuti costantemente dal 2008 al 2010 e riguardano principalmente apparecchiature elettriche (24,9%), giocattoli (20,8%) e cosmetici (10,4%). Accanto all’ottimo contrasto delle Forze dell’Ordine, occorre tuttavia una svolta culturale e sociale: va spiegato e insegnato, fin dall’età scolare, che contraffazione e prodotti non sicuri sono spesso la stessa cosa e che la falsificazione dei prodotti alimenta il giro della criminalità e danneggia tutti. Il falso finiamo insomma con il pagarlo tutti se non impariamo a combatterlo senza quartiere e senza silenzi”.

Per quanto riguarda il fronte della sicurezza del consumatore nel Veneto, dove si stanno inserendo anche gli innovativi progetti di contrasto in sinergia pubblico – privato attivati con il supporto sostanziale della Regione, nel triennio 2008-2010 l’Agenzia delle Dogane e la Guardia di Finanza ha effettuato circa 3 mila sequestri, per un totale di oltre 3 milioni di pezzi tolti dalla circolazione e un valore economico di 37milioni di euro, a fronte di un dato nazionale che nello stesso periodo ha visto oltre 56mila sequestri, che hanno intercettato quasi 175 milioni di beni contraffatti.

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