Cuneo salino, soluzione impantanata in sabbie burocratiche
Per mitigare ed invertire il fenomeno dell’intrusione salina nelle falde superficiali dei fiumi Brenta, Bacchiglione e Gorzone in un territorio che si estende su 30.000 ettari (da Cona all’entroterra di Chioggia), è stata progettata, alle foci del fiume Brenta (Chioggia), un’opera di sbarramento per impedire la salinizzazione delle acque interne: l’acqua salata, infatti, può risalire i fiumi per diversi chilometri per poi infiltrarsi nella falda, inquinandola e “bruciando” le colture.
L’opera (finanziata da Regione Veneto, Comune di Chioggia, Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e Magistrato alle Acque per un importo di circa 23 milioni di euro) si è però arenata negli interminabili iter burocratici.
A denunciarlo è l’Unione Veneta Bonifiche che evidenzia come lo sbarramento, abbinato ad un ponte sul fiume Brenta, avrebbe un risvolto positivo anche per l’alleggerimento del traffico lungo la strada statale Romea.