La Mostra ricomincia dalle donne
Il nuovo film di Mira Nair, fuori concorso, tratto dal romanzo omonimo di Mohsin Hamid - best sellers internazionale tradotto in 25 lingue – è un thriller politico che racconta la storia di un giovane pakistano che lavora a Wall Street e la cui vita viene stravolta a seguito dell’attacco alle Torri gemelle dell’11 settembre 2001. Si ritrova così coinvolto in un conflitto tra il suo personale “sogno americano”, una crisi internazionale ed il richiamo perenne della patria e della sua famiglia.
E’ un film che propone numerosi spunti di riflessione e sottolinea il ruolo crescente della creatività femminile in tutti gli ambiti della cultura e della società contemporanea. Il tema, di grande attualità, è quello dei fondamentalismi di ogni ispirazione e natura.
Più registe saranno complessivamente presenti quest’anno in una Mostra che vede il ritorno di Alberto Barbera alla direzione e promette qualità e sobrietà intellettuale. Habitué del Lido, dove ha gareggiato anche con “Mississippi Masala” nel 1991 e “La fiera delle vanità” nel 2004, Mira Nair sa coniugare l’impegno (già con l’esordio, Caméra d’or a Cannes nel 1988, “Salaam Bombay”) alle grosse produzioni internazionali (il film è stato girato tra l’India, la Turchia e gli Stati Uniti ed include nella colonna sonora una canzone originale di Peter Gabriel). “The Reluctant Fundamentalist” è solido cinema civile virato a thriller politico con il valore aggiunto di uno sguardo femminile che mescola alla sensibilità territoriale la padronanza di un linguaggio universale.
Silvia Bolognini