Basilicata: va ripensata proposta regionale riforma bonifica
“E’ innegabile - prosegue Martuccelli – che esistano gravi problemi per i Consorzi di bonifica lucani, ma nel disegno di legge regionale non si trovano risposte a questioni che sono di ordine finanziario ed organizzativo, per le quali si possono individuare soluzioni graduate nel tempo, cui si può ovviare con l’unificazione di alcuni servizi senza stravolgere la natura dell’istituto consortile, trasformandolo in una mera agenzia regionale per il territorio. Da sempre – ricorda il Direttore Generale A.N.B.I. - i Consorzi di bonifica sono strumenti che si sono caratterizzati per il costante adeguamento alle innovazioni soprattutto nel settore dell’irrigazione che, oggi più che mai alla luce dei cambiamenti climatici, è una priorità strategica per la politica economica del Paese, perché senza acqua non si può fare buona agricoltura: sono oltre 200 i chilometri di impianti irrigui trasformati da “canalette a cielo aperto” a “impianti tubati”, così come vanno citati l’attivazione delle “acquacard” e del recentissimo “sistema esperto” Irriframe per ottimizzare l’uso dell’acqua, risparmiandola, in agricoltura. E’ questa forte caratteristica innovativa, unitamente alla capacità di adeguarsi e a dare risposte alle esigenze del territorio, a confermare la permanente validità dei consorzi di bonifica, capaci di attraversare diversi ordinamenti dal 1882 ai giorni nostri. Ovviamente non tutti gli enti consortili dimostrano la stessa efficienza, ma questo è un problema generalizzato del sistema Paese e singoli casi non possono minare la funzione e la realtà dei Consorzi di bonifica, determinanti nella gestione integrata suolo e acqua del territorio, ieri come oggi.”