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Emergenza migranti: passi avanti verso un accordo Ue-Turchia e ripristino di Schengen

11/03/2016
Emergenza migranti: passi avanti verso un accordo Ue-Turchia e ripristino di SchengenL'emergenza migranti è ancora acuta e nei primi due mesi del 2016 sono arrivate oltre 130 mila persone sulle coste europee. Continuano gli sforzi della Commissione europea per favorire un accordo tra gli Stati membri sulle misure per affrontare la situazione di crisi.

Fondamentale in tal senso è l'accordo con la Turchia, definito nei tratti essenziali nel corso del vertice di lunedì [7 marzo] tra i 28 leader dei Paesi UE e il premier turco Ahmet Davutoglu – per l'Italia ha partecipato il premier Matteo Renzi.

L'accordo prevede un impegno della Turchia a bloccare, o quantomeno contenere, i flussi di profughi che, attraverso il suo territorio, stanno raggiungendo la Grecia e di lì gli altri Paesi UE tramite la cosiddetta rotta balcanica. La Turchia si farà carico di riprendere i migranti che hanno raggiunto illegalmente l'UE, ma a condizione che per ogni profugo riammesso, l'UE ne accolga uno in modo legale.

Dall'altro lato, l'Unione europea dovrebbe versare nelle casse turche 3 miliardi di euro per l'accoglienza dei migranti. Gli Stati membri si sono anche impegnati ad aprire nuovi capitoli del processo di adesione all'UE e a liberalizzare i visti entro giugno.

L'accordo di massima, raggiunto lunedì, sarà perfezionato nel corso del prossimo Consiglio europeo, previsto per il 17 marzo.

I leader dei Paesi UE hanno anche affrontato la questione del ripristino del corretto funzionamento dell'area Schengen. Nel corso degli ultimi mesi, infatti, 8 Stati hanno hanno reintrodotto i controlli alle loro frontiere interne per fronteggiare l'emergenza migranti, secondo quanto consentito in casi eccezionali dallo stesso Trattato di Schengen.

L'obiettivo della Commissione, però, è quello di tornare a una situazione di normalità entro dicembre 2016, anche al fine di evitare ulteriori danni economici, stimati tra i 5 e i 18 miliardi di euro all’anno.

Le azioni messe in campo dall'Unione europea, dunque, sono imponenti e hanno il forte sostegno dell'Italia, la quale ha recentemente presentato insieme alla Germania un documento per riformare il Regolamento di Dublino, al fine di ricollocare i richiedenti asilo in modo uniforme tra tutti gli Stati membri. Un provvedimento che sarebbe il completamento di quelli finora decisi.

Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea

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