Il Governo francese svende gli aeroporti per salvare l'atomo
Edf ha immediato bisogno di fondi per la realizzazione di una nuova centrale atomica in Gran Bretagna e deve al più presto avviare l'accantonamento dei fondi necessari a sostenere la dismissione delle 58 centrali attualmente attive in Francia.
Una operazione che impegnerà l'amministrazione pubblica transalpina almeno per i prossimi 40-50 anni con costi assai elevati: basti pensare che una stima relativa ai prossimi dieci anni fa salire il costo a circa 55 miliardi.
Il Governo di Francois Hollande, sul quale ricadono 3 miliardi del debito Edf e che si è impegnato alla ricapitalizzazione da 5 miliardi del gruppo Areva, la società di ingegneria che detiene i brevetti del nucleare francese, deve quindi reperire un “tesoretto” davvero cospicuo.
Per farlo, secondo alcune indiscrezioni del Financial Times, sarebbe pronto a vendere quote significative di partecipazione nelle 77 aziende, dei più disparati settori, controllate dall'Eliseo.
Tra le prime operazioni da portare a termine, entro la fine dell'anno, ci sarebbero i pacchetti di maggioranza degli aeroporti di Lione e Nizza, con la speranza di incassare 1,5 e 1,8 miliardi.
Una vendita che potrebbe interessare anche alla società italiana Atlantia che già gestisce lo scalo di Fiumicino e che fa capo alla famiglia Benetton.