La trasparenza è l'arma democratica contro la corruzione
Nella sede dell'Ufficio del Consiglio in Piazza san Marco, l'unica rappresentanza in Italia, la riunione ha visto la partecipazione di Gabriella Battaini-Dragoni, Vice segretario Generale del Consiglio d'Europa, e di Michele Nicoletti, capogruppo del PSE e presidente della delegazione italiana in seno all'Assemblea Parlamentare.
Proprio l'onorevole Nicoletti è designato a presentare entro la prossima primavera una relazione complessiva all'Assemblea sulle strategie che vengono attuate nei diversi Paesi per combattere i fenomeni di corruzione nel sistema politico.
Le sfaccettature del problema sono molteplici: un fattore comune è l'abuso che ovunque si registra di cariche e funzioni pubbliche per interessi personali, ma proprio le tante diversità dimostrano che la radice del fenomeno è profondamente culturale e che quindi proprio dalla cultura e dall'educazione è necessario partire per sradicare le distorsioni del processo democratico nel Vecchio Continente.
Spiega Gabriella Battaini-Dragoni che il Consiglio opera dando 'suggerimenti' ai singoli Stati e monitorando la loro attuazione attraverso uno strumento, in cui acronimo dal francese è 'Greco', che in passato ha registrato un ottimo 94% di attenzione da parte dei Governi dei 47 Paesi. Una percentuale che però è negli ultimi tempi è in diminuzione: una osservazione che rende ancor più urgente che il lavoro in corso trovi a primavera una sua definizione e che le buone pratiche, ed in questo l'Italia può (andando oltre alla percezione dei cittadini e le ben note lamentele della vox populi) proporsi come uno dei punti di riferimento positivi.