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La mobilità elettrica in Italia resta un sogno lontano

02/02/2017
La mobilità elettrica in Italia resta un sogno lontanoLa Corte dei Conti ha recentemente ripreso il Ministero delle infrastrutture e dei trasportiper lo scarso impiego dei fondi stanziati per l’e-mobility: dei 50 milioni di euro stanziati per il periodo compreso dal 2013 al 2015 e finalizzati alla realizzazione dei punti di ricarica per le auto elettriche, ne sono stati spesi infatti solamente poco più di 6. Risultato: in Italia ci sono circa 2.000 punti di ricarica privati aperti al pubblico e appena 1.700 pubblici a cui se ne aggiungeranno non più di 700 quest’anno.

Ovvia conseguenza, in Italia solo lo 0,1% dei veicoli immatricolati nel 2016 è dotato di propulsione elettrica, un dato che è addirittura in calo rispetto al 2015 e che è decine e decine di volte inferiore alla media europea.

La risposta del Ministero ad una interrogazione parlamentare

“Circa l’erogazione della spesa – si legge nella risposta del Ministero all’interrogazione presentata da Ermete Realacci – le relative modalità sono indicate nelle convenzioni che prevedono pagamenti a fronte di stati d’avanzamento. Quindi, anche in presenza di progetti avviati, come la quasi totalità di quelli per i quali è stata sottoscritta la convenzione, non risultano ancora effettuati pagamenti in mancanza dei presupposti richiesti dalle convenzioni”.

Restano però i numeri concreti: allo stato attuale, la rete di ricarica della mobilità elettrica italiana conta solo 10 punti di ricarica veloce e 48 di tipo Tesla. Il comune più rifornito è Firenze con circa 250 punti di ricarica; seguono Roma (circa 200), Milano e hinterland (120), Siena (48), Bari (52), Genova (20) e il comune di Trieste (18).

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