I ricercatori della McGill University, in Canada, hanno pubblicato sulla rivista Archives of Sexual Behavior gli esiti di una ricerca che mette in relazione l’attività sessuale delle donne con la memoria. Risultato: una vita sessualmente molto attiva rafforza la capacità mnemonica.

A condurre lo studio una donna, Larah Maunder, che dopo le prove effettuate assicura che la sessualità al femminile, se praticata in maniera assidua, può portare non solo a ricordare meglio gli eventi, ma anche a rammentare cose, luoghi e persone in maniera più rapida e vivida.

Questo avvantaggerebbe le donne quando si sottopongono a test di memoria per ottenere un lavoro. In base a studi effettuati nel mondo animale i ricercatori hanno ipotizzato che l’attività sessuale stimoli soprattutto nelle femmine lo sviluppo dell'ippocampo. E di conseguenza producendo nuovi neuroni nell’area dell’apprendimento, porti ad avere una memoria di ferro.

La buona musica agisce sul cervello come la droga ed il sesso

Ma la canadese McGill University ha condotto anche un altro studio, in questo caso senza distinzione di sesso, sugli effetti della musica sul cervello per arrivare ad affermare che questa agisce stimolando la stessa parte del cervello del sesso, della droga e del buon cibo.

Nello studio pubblicato su Scientific Reports, gli scienziati hanno trovato un modo per bloccare selettivamente e temporaneamente le sostanze oppioidi prodotte nel cervello, che sono associate alle sensazioni di calma e di piacere.

I ricercatori hanno utilizzato il naltrexone, un farmaco usato per il trattamento dei disturbi della dipendenza, per bloccare gli oppioidi. Le risposte dei partecipanti alla musica sono state poi analizzate per scoprire se le canzoni preferite dai partecipanti non innescassero più le sensazioni di piacere. Ed effettivamente naltrexone aveva attenuando le emozioni positive della musica. Secondo i ricercatori canadesi questa sarebbe la prima dimostrazione che gli oppioidi nel cervello sono direttamente coinvolti nel piacere musicale.