Finiti i tempi della delocalizzazione: meglio il "reshoring"
Guardando in particolare alle aziende veneta, in prima fila c’è il gruppo Benetton che recentemente ha riportato in Italia una parte della produzione e lo ha fatto lanciando una nuova linea di maglioni “basic” in lana merino e cashmere con il marchio “Tv 31100”. La linea è prodotta all’interno del complesso di Castrette di Villorba, nel distretto del tessile e dell’abbigliamento di Treviso. La produzione sarà di circa 200 mila maglioni l’anno grazie alle nuove tecnologie messe a punto dall’azienda giapponese Shima Seiki, che realizza macchine per la lavorazione di capi completi senza cuciture.
Protagonista la moda, per la quale il Made in Italy è sinonimo di garanzia
Nel distretto delle calzature di Montebelluna, la Fitwell, specializzata nella produzione di scarpe e scarponi tecnici da montagna, ha deciso di creare un proprio marchio di alta qualità facendo rientrare tutta la produzione dalla Romania in Italia, nello stabilimento di Pederobba (Treviso). Sempre nella Marca il Gufo, azienda di Asolo (Treviso) sta avviando un processo di rimpatrio di una parte della produzione che realizza oltre confine. L’azienda produce e distribuisce capi di abbigliamento e accessori di fascia alta per bambini da zero a 14 anni.
L’azienda veronese Falconeri, del gruppo Calzedonia, che realizza capi di maglieria in filati naturali, ha deciso di disegnare e produrre i propri capi in Italia, nello stabilimento di Avio (Trento), dotato di adeguate tecnologie e personale specializzato. Anche la storica valigeria padovana Ciak Roncato, fondata nel 1956 a Campodarsego e divenuta famosa per le valigie in alluminio con gli angoli in gomma, ha avviato il ritorno della produzione in patria. Fino a oggi la produzione era localizzata quasi tutta in Cina ma l’azienda si è detta intenzionata a realizzare valigie interamente Made in Italy per una fascia di mercato di lusso e destinate soprattutto ai mercati esteri.