Anche i più qualificati faranno fatica a trovare lavoro all’estero
«Siamo un Paese di immigrazione – ha detto il primo ministro – ma sta di fatto che, per i lavori in Australia, i lavoratori australiani devono avere la priorità. Per questo aboliamo il visto 457, che consente agli stranieri di venire temporaneamente qui e svolgere impieghi che potremmo benissimo fare noi».
Che ne sarà dei 250 mila italiani che vivono a Londra?
L’America di Trump per parte sua ha deciso di ostacolare il processo di rilascio del visto H-1B, anche in questo caso riservato ai lavoratori specializzati, che ogni anno dà libero accesso negli Usa a circa 200 mila persone altamente qualificate e spesso molto ben remunerate.
Trump per fermare l’arrivo degli ingegneri dell’hi-tech, oggi sono soprattutto indiani, ha deciso di sospendere la procedura di urgenza, così che le pratiche di rilascio durino fino a sei mesi, e ha ordinato ai dipartimenti del Lavoro, della Giustizia, della Sicurezza Nazionale e dell’Interno di modificare i criteri di rilascio del visto, in modo da tutelare maggiormente i lavoratori americani.
Non diversa si prospetta la situazione nella Gran Bretagna del dopo Brexit: una delle ipotesi più accreditate è quella di tentare di limitare l’accesso di lavoratori stranieri, oggi ce ne sono circa 7 milioni, facendo pagare imposte extra alle aziende che assumono dipendenti non inglesi.